BENVENUTI!

Benvenuti nel mio blog!
E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro
.
Cari saluti!

Chiara Inesia


lunedì 9 novembre 2009

AD OGNI COSTO - Vasco Rossi

Guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai
neanche quando ti svegli
nanana
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo

Guarda che lo so
mi tradirai
io ti conosco
e lo farai
anche senza rispetto
nanana
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo

Guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo.


giovedì 5 novembre 2009

LA TERRA SANTA - Alda Merini

LA TERRA SANTA

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
e le acque limpide del Giordano.
Le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che guardava i Cieli
e implorava ridendo
Noi tutti, branco d' asceti
in un avello d'orrore
noi tutti dentro l'amore
eravamo come gli uccelli.
E ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Redentore
confinato dietro una rete
urlava a squarciagola
tutto il suo male in Dio.
Fummo lavati e sepolti
odoravamo di incenso.
e dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettroshock
perché, dicevano,
un pazzo non deve amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
qualcosa mi ha risvegliata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione
sono tornata alla vita
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.

di Alda Merini, 1984

venerdì 7 agosto 2009

LEONARD COHEN "DANCE ME TO THE END OF LOVE"

Dance me to your beauty with a burning violin
Dance me through the panic 'til I'm gathered safely in
Lift me like an olive branch and be my homeward dove
Dance me to the end of love
Dance me to the end of love

Oh let me see your beauty when the witnesses are gone
Let me feel you moving like they do in Babylon
Show me slowly what I only know the limits of
Dance me to the end of love
Dance me to the end of love

Dance me to the wedding now, dance me on and on
Dance me very tenderly and dance me very long
We're both of us beneath our love, we're both of us above
Dance me to the end of love
Dance me to the end of love

Dance me to the children who are asking to be born
Dance me through the curtains that our kisses have outworn
Raise a tent of shelter now, though every thread is torn
Dance me to the end of love

Dance me to your beauty with a burning violin
Dance me through the panic till I'm gathered safely in
Touch me with your naked hand or touch me with your glove
Dance me to the end of love
Dance me to the end of love
Dance me to the end of love



CONDUCIMI FINO ALLA FINE DELL'AMORE

Conducimi fino alla tua bellezza con un violino ardente
Conducimi attraverso il panico finchè potrò essere al sicuro
Alzami come un ramo d'ulivo e diventa la colomba che mi riconduce a casa
Conducimi fino alla fine dell'amore

Oh fammi vedere la tua bellezza quando le prove sono perdute
Fammi sentire il tuo movimento come fanno in Babilonia
Mostrami lentamente ciò di cui solo io conosco i limiti
Conducimi fino alla fine dell'amore
Conducimi fino alla fine dell'amore

Conducimi alla cerimonia nuziale ora, conducimi senza fermarti
Conducimi molto teneramente e molto a lungo
Siamo entrambi inferiori al nostro amore, siamo entrambi superiori
Conducimi fino alla fine dell'amore
Conducimi fino alla fine dell'amore

Conducimi ai bambini che chiedono di nascere
Conducimi attraverso i sipari che i nostri baci hanno logorato
Alza una tenda di difesa ora, anche se ogni filo è lacerato
Conducimi fino alla fine dell'amore

Conducimi fino alla tua bellezza con un violino ardente
Conducimi attraverso il panico finchè potrò essere al sicUro
Toccami con le tue mani nude o toccami con il tuo guanto
Conducimi fino alla fine dell'amore
Conducimi fino alla fine dell'amore
Conducimi fino alla fine dell'amore

venerdì 29 maggio 2009

CHIARA - Alessandro Mara

Oggi il cielo ha su lo spolverino
Non so se perché è triste o per starmi più vicino
Chiara luna di notte
Chiara sole al mattino
Certe nuvole d'oro le fanno da coro
Fiore di campo in cima ad un vulcano
Chiara sta sola e rimane un mistero
Chiunque vorrebbe tenerla per mano
Perché quando ama, lei ama davvero

Chiara che si nota tra la folla
Chiara che ha imparato a stare a galla
Chiara dal sorriso dolce e provocante
Chiara che non può non essere importante
Chiara spaesata in mezzo alla gente
È un dono o un difetto essere trasparente?
Essere trasparente

Frizzante e vivace con riservatezza
Trascina il suo senso di inadeguatezza
Chiara se si impegna si impegna fino in fondo
Chiara che col cuore abbraccia tutto il mondo
Come posso amarti col mio niente da offrirti
Eppure vorrei, solo per una volta
Vivere la tua pelle di seta di stelle
E nel mistero dei tuoi occhi calarmi fino in fondo

Chiara che si nota tra la folla
Chiara che ha imparato a stare a galla
Chiara dal sorriso dolce e provocante
Chiara che non può non essere importante
Chiara spaesata in mezzo alla gente
È un dono o un difetto essere trasparente?

Chiara che si nota tra la folla
Chiara che ha imparato a stare a galla
Chiara dal sorriso dolce e provocante
Chiara che non può non essere importante
Chiara spaesata in mezzo alla gente
È un dono o un difetto essere trasparente?
Essere trasparente


LE TRE ANIME DEL BRASILE


di Pierluigi Lattuada e Walter Gioia

Il Brasile guarda con mille occhi. Sono gli occhi di madri che partoriscono per la strada, di bimbi affidati alla porta del pronto soccorso delle metropoli, dei vecchi sdentati senza età, dei rampolli ricchi e meno ricchi nelle sale da ballo, delle piccole indie con arco e frecce nelle favelas di periferia. Occhi giovani e antichi, profondi e umidi, nerissimi e colorati. E quando ti guardano, ti inviano il loro messaggio: il significato di quello che fai sta esattamente in quello che fai.
La gente sembra sapere da sempre che è così. Trasforma in danza la sua tristezza e beve un liquore forte e limpido che chiama cachaça, Per terra, sui marciapiedi di Rio e di Bahia, disegna stelle col sale e accende candele. Ai mercati generali, insieme a frutta e tabacco, compra statue colorate rappresentanti i santi e i diavoli che utilizza nei terreiros, i luoghi sacri per i riti dell’Umbanda e del Candomblé. Nei terreiros la gente va a curarsi. Assiste alle celebrazioni dove i sacerdoti-medium in vesti bianche cantano, danzano e bruciano incensi per propiziare la venuta di alcuni dei tanti spiriti che simboleggiano i vari aspetti del divino e con esse si transidentificano e operano rituali.
Anche così, attraverso il simbolo, la cultura brasiliana resta viva, tramandando ciò che di più vitale ha saputo produrre. La pregnanza cosmica del significato simbolico costruisce una sintesi e stabilisce una continuità che arriva direttamente all’ancestro e con esso intreccia un legami fuori dallo spazio-tempo, un cordone infrangibile di amore il cui “dove” naturale è il tutto.
Il biologico, l’istintivo e l’immaginario respirano profondamente nel petto di ogni brasiliano, ed è a tale livello che le persone comunicano, si riconoscono e si amano. È l’energia dell’umano a svelare il mistero della comunicazione. Attraverso il rito la parte ritorna al tutto. L’uomo biologico rivendica la sua natura più profonda; ancorato alle sue origini recupera l’uomo sociale dentro di sé, spazzando via l’ingorgo culturale e aprendo la strada all’uomo universale. In essenza, la cultura brasiliana è la cultura del transe, frutto della mescolanza delle sue tre anime: la bianca, la india e la nera.
L’anima bianca del portoghese cattolico che comandava, decideva e professava il suo culto alla luce del sole. L’anima colta e padrona che ha partorito, insieme ai mostri del potere politico-economico, una miriade di comunità spirituali sparse per tutto il Brasile e persone deliziose capaci di realizzare una sintesi del patrimonio del suo popolo e di lasciare una voce al cuore del Brasile.
L’anima nera dello schiavo portato in catene, domato con il ferro, che divenne, con la sua robustezza e le sue fatiche immani, il pilastro della produzione minerario-agricola che condusse il Brasile all’età adulta. L’anima Afro, grondante sudore e sangue, sopravvissuta alla saggezza della accettazione, anche grazie ad un filo di amore connesso all’universale e intessuto dagli Orixás, divinità portate da oltre oceano, archetipi, forze elementari e spirituali ad un tempo.
L’anima rossa dell’indio, fiero e indomabile, che collaborando o più spesso ribellandosi al bianco oppressore, continuò a popolare il territorio di un amalgama etnoculturale estremamente ricco e vario. L’anima india, forte e guerriera, sacra nel quotidiano, indivisa e selvaggia nel suo rapporto con la natura, senza tempo, dagli occhi puliti e insondabili, dal cuore istintivo e vergine.
Così gli Orixás fraternizzarono con la tradizione sciamanica india, il suo culto sacro per la natura, le danze estatiche e propiziatorie, si mascherarono, per sopravvivere, nelle vesti e sembianze di ignari e compiacenti santi cattolici. I culti afro-brasiliani, nelle loro varie sfaccettature, in questo modo si sparsero per tutto il litorale, si addensarono nei nuclei urbani, forgiarono comunità sparse nelle vaste praterie e nelle intricate selve amazzoniche e del Mato Grosso.
Lo sciamano indio, con il suo esempio, insegna allo scienziato occidentale l’unità, il rispetto imprescindibile e assoluto per l’ecosistema in cui vive. Egli sa di essere parte di tutto ciò che lo circonda, sa che se il rispetto per l’ecosistema passa per il rispetto di sé e che se non rispetta se stesso non può produrre nulla di rispettabile. Lo sa e lo vive.
I sacerdoti degli Orixás insegnano al medico occidentale a parlare col cuore, a porre la scienza al servizio dell’amore. La cultura brasiliana del transe (da non confondersi con la trance) è dunque un’inestricabile miscuglio delle tre anime che l’hanno prodotta. Essa, nelle sue varie forme che pongono l’accento ora sull’una ora sull’altra anima, nutre l’uomo universale dentro di noi, recupera l’energia dell’umano riappropriandosi dei simboli archetipici in quanto catalizzatori di energia. Essa ci conduce a riconoscere e a gestire la nostra ipersensibilità, ci insegna l’atteggiamento meditativo e l’umiltà della saggezza. Quell’umiltà dell’anima che rischiamo di perdere tra i prodigiosi balocchi della nostra tecnologia avanzata.


(Riza Scienze, n° 110, Marzo 1997)

domenica 17 maggio 2009

DIO COME TI AMO - GIGLIOLA CINQUETTI

di Domenico Modugno, 1966


Nel cielo passano le nuvole
che vanno verso il mare,
sembrano fazzoletti bianchi
che salutano il nostro amore.

Dio come ti amo
non è possibile
avere fra le braccia
tanta felicità
baciare le tue labbra
che odorano di vento
noi due innamorati
come nessuno al mondo

Dio come ti amo
mi vien da piangere
in tutta la mia vita
non ho provato mai
un bene così caro
un bene così vero
chi può fermare il fiume
che corre verso il mare
le rondini nel cielo
che vanno verso il sole
chi può cambiar l'amore
l'amore mio per te

Dio come ti amo
Dio come ti amo

sabato 16 maggio 2009

L'IMMENSITA' - MINA

di Don Backy


Io son sicura che
per ogni goccia
per ogni goccia che cadrà
un nuovo fiore nascerà
e su quel fiore una farfalla volerà.

Io son sicura che
in questa grande immensità
qualcuno pensa un poco a me
non mi scorderà.

Sì, io lo so
tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò
un po' d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.

Sì, io lo so
tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò
un po' d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.


mercoledì 6 maggio 2009

A'ARABIYON ANA - YURI MRAKADI

A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.

Aghrakani nawmo ilbahri fee a'aynayki
Wa a'adat wa intashalatni bidham shaa'riki
Aghrakani nawmo ilbahri fee a'aynayki
Wa a'adat wa intashalatni bidham shaa'riki

Wa nimto, wa halimto,
Wa ashbaa'ani raheeko shafatayki.
Wa nimto, wa halimto,
Wa ashbaa'ani raheeko shafatayki.
Aaaah.

A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.
A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.

A'addalto laki ana dakaat qalbi
litarkosi maa'i darsaki ilmofadhali.

Wa nimto, wa halimto,
Wa ashbaa'ani raheeko shafatayki.
Wa nimto, wa halimto,
Wa ashbaa'ani raheeko shafatayki.
Aaaah.

A'arabiyon ana ikhsheeni
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.

A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.
A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.

A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.
A'arabiyon ana ikhsheeni
Alwaylo iza ahbabtini
Qalbi qafason zahriyon yahrisoho rimhon mokhmaliyon.

A'arabiyon ana


ENGLISH TRANSLATION:

I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.

The sleeping sea sank me into your eyes.
And she returned and picked me up by holding your hair.
The sleeping sea sank me into your eyes.
And she returned and picked me up by holding your hair.

And i slept and dreamt
And was full by your lips' nectar.
And i slept and dreamt
And was full by your lips' nectar.
Aaaah.

I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.
I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.

I adjusted for you my heart beats
So you can dance with me your favorite lesson.

And i slept and dreamt
And was full by your lips' nectar.
And i slept and dreamt
And was full by your lips' nectar.
Aaaah.

I am an arab, fear me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.

I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.
I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.

I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.
I am an arab, fear me.
Woe unto you if you loved me.
My heart is a rosy cage guarded by a velvet spear.

I am an arab.

martedì 5 maggio 2009

UOMO FERITO - MINA

UOMO FERITO (di Valgaut) interpretata da Mina


Cancellerò per sempre il buio
dal tuo sguardo e bagnerò
la terra arsa del tuo cuore sveglierò
i sentimenti che assopiti si nascondono
dipingerò sulle tue labbra
quel sorriso che non hai
ti insegnerò a sognare ancora e scoprirai
che l'appetito della vita lentamente tornerà

Per sempre, per sempre
vedrai che questa lunga notte
il giorno nuovo scioglierà
adesso stringimi più forte
e guarda è l'alba ormai vedrai

per sempre sì...per sempre
vedrai una luce vista mai
e il cielo terso su di noi
e nell'immenso senza tempo
mi ritroverai, vedrai

Uomo ferito come un passero
che ormai non vola più
che si nasconde si difende come può
anima fragile
un aspetto insospettabile
t'insegnerò ad amarmi con dolcezza
e so che imparerai
ed aprirò il tuo cuore
e tu mi aiuterai
e farò in modo che i fantasmi non ritornino mai più

Per sempre, per sempre...
vedrai che questa lunga notte
il giorno nuovo scioglierà
coraggio, stringimi più forte
e guarda è l'alba ormai vedrai

per sempre sì... per sempre
verrà una luce vista mai
e un cielo terso su di noi
e nell'immenso senza tempo
mi ritroverai vedrai...


venerdì 1 maggio 2009

SOGNAMI - BIAGIO ANTONACCI

Che questa mia canzone...
arrivi a te
ti porterà dove niente e nessuno l'ascolterà
la canterò con poca voce.. sussurrandotela
e arriverà prima che tu ti addormenterai

E se.. mi sognerai
Dal cielo cadrò
E se.. domanderai
Da qui risponderò
E se tristezza e vuoto avrai
Da qui cancellerò

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono vento e nostalgia
Sono dove vai..

E se mi sognerai
Quel viso riavrò mai più.. mai più quel piangere per me
sorridi e riavrò..

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono il tempo che consola
Sono dove vai..

Rèves de moi amour perdu
Rèves moi, s’il neigera
Je suis vent et nostalgie
Je suis où tu vas

Sognami mancato amore
La mia casa è insieme a te
Sono l’ombra che farai
Sognami da li..

Il mio cuore è li



FORTISSIMO - MINA

Pianissimo
Te lo dico pianissimo
Questo piccolo ciao
Sottovoce
Così nessuno capira'niente
E tu solamente tu capirai
Quanto sono innamorata di te
Pianissimo
Devo dirlo pianissimo
Questo piccolo ciao
Mi dispiace
Doverti dire solo ciao
Mentre in mezzo alla gente
Vorrei gridare
Fortissimo
Che ti amo
Fortissimo
Che ti ami di più
D'ogni cosa
Al mondo amore
Amo te...

mercoledì 22 aprile 2009

LA STELLA MARINA


C'era una volta un uomo saggio che era solito andare in spiaggia per scrivere i suoi libri. Gli piaceva camminare prima di inziare a scrivere.
Un giorno durante la passeggiata guardò davanti a sè e notò una figura umana che sembrava danzare. Sorrise al pensiero che qualcuno ballasse per celebrare il sorgere del giorno. Decise quindi di accelerare il passo e raggiungere quella persona.
Avvicinandosi si accorse che la persona era un ragazzo e che non stava ballando, ma si abbassava in direzione delle onde per raccogliere qualcosa dalla sabbia e ributtarlo con gentilezza in mare.
Avvicinandosi ancora più al ragazzo, l'uomo saggio disse: "Buon girono, che cosa stai facendo?".
Il ragazzo si fermò e rispose: "Sto buttando le stelle marine nell'oceano".
"E perchè lo fai?" chieste il saggio.
"Il sole è cocente e la marea si sta ritirando, se non ributto le stelle in mare moriranno" rispose il ragazzo.
"Ragazzo mio, ma non ti accorgi che ci sono chilometri e chilometri di spiaggia pieni di stelle marine? Salvarne qualcuna non farà alcuna differenza!"
Il giovane lo ascoltò con rispetto, si abbassò, raccolse un'altra stella e la gettò nel mare dicendo: "Per questa stella ha fatto molta differenza. C'è qualcosa di speciale in ognuno di noi, tutti noi possiamo fare la differenza. Quando crediamo fortemente nei nostri progetti e nelle nostre speranze, troviamo la forza di modellare il nostro futuro. Ognuno di noi dovrebbe cercare la propria stella e, se la ributtassimo in mare con amore, il futuro porterebbe ad un mondo migliore."


lunedì 2 marzo 2009

AHI MIO AMOR - MINA

Lo negherò sempre perfino con Dio
che a volte il pensiero vagando di suo
ritorna a cercarti esulta al ricordo.
Poi torna a sfinirmi cattivo e testardo.


E penso alla notte che sola dormivo
e tu pur sapendo che sola morivo,
chissà da che braccia non sei più tornato
e allora mi dico non mi hai mai amato.

E canta il cuore non era amore.
Ahi, mì amor di quella nostra storia io,
Ahi, mì amor non capirò mai niente
Ahi, mì amor con questo dubbio resterò
tutta la vita non saprò
se mi hai amato oppure no.

Ricordo Dicembre la neve la gente,
e tu che nel traffico lento, irritante
bloccando la strada hai spento il motore
per dirmi mi vedi io muoio d’amore.

I clacson suonavano come impazziti,
noi fuori dal mondo ci siamo baciati,
neppure a tre ore da quel capodanno
a cui non venisti giocando d’inganno.

E insinua il cuore non era amore.
Ahi, mì amor di quella nostra storia io,
Ahi, mì amor non capirò mai niente
Ahi, mì amor con questo dubbio resterò
tutta la vita non saprò
se mi hai amato oppure no.

E poi lunghi mesi in cui stavo male,
in cui non sapevo dormire o pregare
diceva il dottore è lei che lo vuole
c’è un filo diceva tra mente ed il cuore

E allora di colpo ti ho visto vicino
la notte ed il giorno un lungo cammino
E quando ho ripreso a sorridere ancora
ho girato la testa ma ero già sola.

E insiste il cuore non era amore.
Ahi, mì amor di quella nostra storia io,
Ahi, mì amor non capirò mai niente
Ahi, mì amor con questo dubbio resterò
tutta la vita non saprò
se mi hai amato oppure no.


E POI - MINA

Ricominciare e poi
che senso ha ?...
Fare l'amore e poi?...
Io con te mi sento in colpa,
solo un po',
ma per me gi abbastanza...
Non riesco pi a guardarti
e perch no?...
Non stato in questa stanza,
mi lasciavi sempre sola...
Dio lo sa
quante
volte ho detto no...
Tornare insieme e poi?
che senso ha?...
Ricominciare e poi, che senso
ha?...Fare l'amore e poi,
che senso ha?...
(No, no, no)
Le tue promesse
(No, no, no)
sempre le stesse
(No, no,
no...)
E poi non posso adesso,
adesso, adesso non potrei...
Ho sentito il cuore in gola
ma per
ero forse troppo avanti:
quando sei
tornato in mente
io e lui
eravamo gi amanti...
Dare un taglio a tutto il resto
tu non sai
mi costato pi che mai...
Ricominciare e poi
che senso ha ?...
Tornare insieme e poi
che senso ha?
Fare l'amore e poi
che senso ha?...
No, no, no....

LA MENTE TORNA - MINA

(Battisti-Mogol)


La mente va
dove va
chissà
Mi sento donna
così
come mai
fuori c'è un mondo che
oramai
mi aspetta
io lo so
io voglio vivere
anche per me
Scoprire quel che c'è
io voglio
apro già la porta
ma
Arrivi tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio immenso
che persino io
non ho più senso
Arrivi tu
il mondo
è acceso
quello che era mio
tu
l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo
se mi
perdoni

Tu mi saluti e ti siedi
e poi
apri il giornale
non guardi più me
mi lasci sola così
perché
io volo
senza te
io voglio vivere
anche per me

Scoprire quel che c'è
io voglio
sono già decisa
ma
Mi parli tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio immenso
che persino io
non ho più senso
Mi parli tu
il mondo è acceso
quello che era mio
tu
l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo
se mi perdoni

sabato 14 febbraio 2009

XXIII - CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA


Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E' la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E' lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.


di Giacomo Leopardi

ALLA LUNA


O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.

Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era la mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!

di Giacomo Leopardi

venerdì 13 febbraio 2009

SAN VALENTINO E L'ERA DELL'ACQUARIO


L’Allineamento in Acquario del 14 Febbraio 2009 di Jude Currivan




Noi misuriamo la percezione globale di spazio (latitudine e longitudine) e di tempo (tempo universale – UT o GMT), partendo dal primo meridiano, situato a Greenwich, in Inghilterra, pertanto possiamo comprendere l’influenza collettiva di questo notevole evento astrologico osservando l’allineamento da questa prospettiva “incentrata” sulla globalità.


Nel farlo, ecco che emerge qualcosa di straordinario e squisito:

All’alba del 14 Febbraio, giorno dedicato a San Valentino, santo patrono dell’Amore, la Luna in Bilancia entrerà nella settima casa delle relazioni. Giove e Marte saranno allineati in Acquario, nella dodicesima casa, quella della trasformazione spirituale .


Quarant’anni fa, le parole profetiche di una canzone intitolata Aquarius, fecero entrare nella coscienza collettiva il concetto di “alba di una nuova era”:


"When the moon is in the Seventh House
and Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars"

"Quando la Luna entrerà nella settima casa
e Giove si allineerà con Marte
Allora la pace guiderà i pianeti
E l’amore governerà le stelle"


All’alba del 14 Febbraio, il Cosmo presenterà questo allineamento perfetto, per sostenere la nostra manifestazione collettiva di amore e pace, e l’alba dell’Era dell’Acquario.


La carta astrale Acquariana del 14 Febbraio rivela una concentrazione incredibile di influenze cosmiche che si mescolano con le energie dell’Acquario, nella dodicesima casa. L’espansivo Giove e l’energetico Marte sono allineati con le finalità più elevate del Nodo Nord. La presenza di Chirone, il guaritore ferito, ci offre l’opportunità di guarire gli scismi che ci hanno tenuti separati così a lungo. Nettuno enfatizza i movimenti umanitari collettivi e la co-creazione della giustizia sociale. La presenza radiosa del Sole illumina l’intero allineamento.


Mercurio, anch’esso in dodicesima casa, ma subito oltre la cuspide in Capricorno, si allea con Plutone, maestro della trasformazione, per comunicare e per ancorare il Cambiamento attraverso le nostre strutture e istituzioni globali.


La Luna in Bilancia, in settima casa, enfatizza le relazioni veramente armoniose.


Venere in Ariete, in prima casa, dà energia e potenza alla co-creatività dinamica.


E, mentre l’opposizione tra Saturno, maestro dei doveri, e Urano, signore del risveglio inatteso, suggerisce un continuo confronto, ora che i residui del vecchio paradigma, ormai insostenibile, cedono malvolentieri il posto ad una inedita speranza per il nuovo, la loro posizione in Vergine e in Pesci dona alla transizione un pratico altruismo e un’ispirazione visionaria.


Alle 7:25 del mattino del 14 Febbraio – e per i 18 minuti dell’allineamento – vi invito, nel cuore universale, ad aggiungere la vostra intenzione di amore e pace e di co-creazione dell’alba dell’Era dell’Acquario a quella del Cosmo. In qualunque modo sia per voi appropriato, potete scegliere di allinearvi alle 7:25 UT (Tempo Universale) o alle 7:25 di mattina del vostro fuso orario, energizzando un’onda di intenzione che si eleverà intorno alla Terra.


Per cortesia, sentitevi liberi di far circolare queste informazioni, la carta astrale Acquariana e il suo invito cosmico alla nascita dell’Era dell’Acquario.

da www.judecurrivan.com



AQUARIUS

When the moon is in the Seventh House
and Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars

This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
No more falsehoods or derisions
Golden living dreams of visions
Mystic crystal revelation
And the mind's true liberation
Aquarius! Aquarius!

When the moon is in the Seventh House
and Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars

This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

As our hearts go beating through the night
We dance unto the dawn of day
To be the bearers of the water
Our light will lead the way

We are the spirit of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
Angelic illumination
Rising fiery constellation
Travelling our starry courses
Guided by the cosmic forces
Oh, care for us; Aquarius

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in


ACQUARIO

Quando la Luna entrerà nella Settima Casa
e Giove si allinerà con Marte
allora sarà la pace a guidare i pianeti
e sarà l'amore a guidare le stelle

Sta sorgendo l'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Ci saranno in abbondanza armonia e comprensione
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno.
I nostri sogni e i nostri ideali diventeranno reali
Una rilevazione mistica, limpida come il cristallo
ed una vera liberazione della mente.
Acquario! Acquario!

Quando la Luna entrerà nella Settima Casa
e Giove si allinerà con Marte
allora sarà la pace a guidare i pianeti
e sarà l'amore a guidare le stelle

Sta sorgendo l'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Mentre i nostri cuori battono per tutta la notte
balliamo fino al sorgere del giorno
per essere i portatori dell'acqua
la nostra luce indicherà la via

Noi siamo l'energia interna dell'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Ci saranno in abbondanza armonia e comprensione
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno.
Una pura illuminazione
sorgerà fiammeggiante tra le costellazioni
viaggiando lungo le nostre rotte tra le stelle
guidata da forze cosmiche.
Oh, abbi cura di noi, Acquario

Fai entrare la luce del sole splendente
Fai entrare la luce del sole splendente
La luce del sole splendente

Fai entrare la luce del sole splendente
Fai entrare la luce del sole splendente
La luce del sole splendente

martedì 10 febbraio 2009

PER FARE A MENO DI TE - GIORGIA

Per fare a meno di te
non so dove me ne andrò che cosa inventerò
Per fare a meno di te
Io no, non mi sveglierò non ti ricorderò

Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo

. . . . . .

Per fare a meno di te
Non so quanto cuore avrò io mi difenderò

Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo

Sulle circostanze il tempo scivola (sopra di noi)
L'infinito sceglie la sua lacrima
Dove cercare (qualcosa di più) ancora (ancora)
E fare a meno di te

. . . . . .

Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E scioccamente mi sollevo... su con te
Su con te

Su con te


lunedì 5 gennaio 2009