BENVENUTI!

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E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro
.
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Chiara Inesia


domenica 28 dicembre 2008

CHI CONOSCE IL SUO LIMITE NON TEME IL DESTINO

Socrate e Gesù di fronte alla morte

Socrate vede nella morte "la grande amica", i cristiani invece "la grande nemica di Dio". Per questo i cristiani non sanno morire


Risponde Umberto Galimberti

Nel corso del master in consulenza filosofica a Venezia, lei ha sostenuto che l'antico Greco non avrebbe avuto bisogno di un ipotetico consulente filosofico intorno alla questione sul senso della vita e sull'accettazione della morte, in quanto non si sarebbe mai posto tale domanda.
Vivendo nel paradigma culturale della polis, l'uomo greco si percepiva come parte di una comunità, in ultima istanza di una physys in cui il singolo individuo non aveva senso, essendo il senso dato dal riconoscersi parte del tutto. La mortalità dell'io era quindi serenamente accettata come necessaria alla vita stessa, che deve far morire le proprie determinazioni per poter continuare a perpetuarsi.
Ebbene, le pongo la domanda: se il paradigma culturale dell'Occidente è invece la visione giudaico-cristiana dell'io come compimento ultimo della natura - visione che ha rimosso la dimensione tragica dell'uomo eliminando la morte tramite la resurrezione -, come può allora l'uomo occidentale, oggi, accettare di essere mortale e in sé privo di senso? Non lo intendo tanto sul piano razionale, quanto sul piano emotivo: l'angoscia di morte che contraddistingue la nostra società, che ha un simbolo di morte (la croce) come sua massima espressione, come può essere risolta se l'uomo non è altro che un morente come ogni altra cosa.
Cristiano Chiusso

E infatti i cristiani non sanno morire. Basti in proposito un confronto tra la morte di Socrate e la morte di Gesù. Dal luogo in cui era stato rinchiuso in attesa della condanna, Socrate è invitato dai discepoli a fuggire. Ma la sua risposta è perentoria: "Vi ho insegnato per tutta la vita a ubbidire alle leggi e voi mi invitate a trasgredirle al termine della mia esistenza. Quello che avevo da insegnarvi ve l'ho comunicato. Il mio ciclo si è concluso".
Non c'è traccia d'angoscia, senso di disperazione, malinconia per una vita giunta alla fine, c'è solo coerenza tra un insegnamento e una vita. Anche la drammaticità del momento viene asservita alle esigenze dell'insegnamento per renderlo più persuasivo, più efficace. E se il momento è vigilia di morte, lo si affronti in tutta dignità.
"Ma infine, Socrate, dicci in quale modo dobbiamo seppellirti?", incalzano i discepoli. "Come volete", rispose. E, ridendo tranquillamente, proseguì: "O amici, io non riesco a convincere Critone che il vero Socrate è quello che ora qui discute con voi e non quello che, da qui a poco, egli vedrà morto" (Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevene'. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).
Se ora passiamo dal Fedone al Vangelo di Marco che ci descrive la morte di Gesù, leggiamo che i discepoli che lo avevano accompagnato nell'orto del Getsemani s'erano addormentati, mentre Gesù cominciava "a tremare e a esser preso d'angoscia", tanto che disse loro: "L'anima mia è triste fino alla morte, restate qui e vigilate" (Mc., 14, 34).
A differenza di Socrate, Gesù ha paura, non degli uomini che lo uccideranno, né dei dolori che precederanno la morte, Gesù ha paura della morte in sé, e perciò trema davvero dinanzi alla "grande nemica di Dio" e non ha nulla della serenità di Socrate che con calma va incontro alla "grande amica".
"Abba! Padre, tutto ti è possibile, allontana da me questo calice" (Mc., 14, 36). È il calice della morte con cui non è possibile "fare libagioni". E perciò l'urlo dalla croce: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? (Eloì, Eloì, lamà sabactani?)" (Mc., 15, 34).
Incapace di sostenere questa solitudine, nel Getsemani Gesù non cerca solo la presenza di Dio, ma anche quella dei discepoli. Continuamente interrompe la sua preghiera per raggiungerli e vederli nel sonno: "Non potete vegliare un'ora con me?" (Mc., 14, 37). E poi sconsolato: "Dormite pure e riposatevi. L'ora è venuta, ecco, il figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo. Colui che mi tradisce è vicino" (Mc., 14, 42).
Poi la scena della morte. Con calma sovrana Socrate beve la cicuta, mentre Gesù emette un grido inarticolato (Mc., 15, 37), una lacerazione. Non è più la morte amica dell'anima, è la morte in tutto il suo orrore. Qui si apre l'abisso tra il pensiero greco da un lato e la concezione cristiana dall'altro. Noi viviamo nell'ambito della tradizione giudaico-cristiana e non sappiamo affrontare la morte se non affidandoci a speranze ultraterrene. Abbiamo un concetto molto alto di noi, meritevoli di immortalità. Ma questa credenza è rivelatrice di una verità o di uno spropositato amore di sé? Perché, nel secondo caso, forse varrebbe la pena di consegnarci con largo anticipo al nostro limite, seguendo la saggezza greca là dove insegna:
"Chi conosce il suo limite non teme il destino".

da http://dweb.repubblica.it/dweb/2008/02/16/rubriche/lettere/338mas585338.html

RISVEGLIO

RISVEGLIO

Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai,
prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.

Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati , senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perchè non esiste fiore migliore
di quello che si apre nella pienezza di ciò che è!

E quando ciò accadrà, potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire..."


di Walter Gioia, da Alle sorgenti dell'essere


venerdì 21 novembre 2008

MA CHE FREDDO FA - NADA

D'inverno il sole stanco
a letto presto se ne va
non ce la fa più
non ce la fa più
la notte adesso scende
con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa
ma che freddo fa
basterebbe una carezza
per un cuore di ragazza
forse allora sì - che t'amerei.
Mi sento una farfalla
che sui fiori non vola più
che non vola più
che non vola più
mi son bruciata al fuoco
del tuo grande amore
che s'è spento già
ma che freddo fa
ma che freddo fa
tu ragazzo m'hai delusa
hai rubato dal mio viso
quel sorriso che non tornerà.
Cos'è la vita
senza l'amore
è solo un albero
che foglie non ha più
e s'alza il vento
un vento freddo
come le foglie
le speranze butta giù
ma questa vita cos'è
se manchi tu.
Non mi ami più
che freddo fa
cos'è la vita
se manchi tu
non mi ami più
che freddo fa


mercoledì 29 ottobre 2008

14 FEBBRAIO 2008


Tutto questo sarebbe potuto essere nostro:
l'eleganza dei corvi appesi al ramo
la luna che troneggia colorata da qualche pezzo
di cielo tagliato dai palazzi,
il mezzo per la felicità
il rumore in lontananza di qualche macchina
quando dormivamo abbracciati,
il suono delle chiavi che aprivano la porta,
il suono del citofono così simile
alla parola felicità mentre stavi sulle scale,
un nodo stretto fra le nostre salde dita,
la dolce attesa di vederti,
la sicurezza di trovarti al mio fianco
la certezza che sarei stato per te.

Di questo mi rammarico,
di quello che non è stato;
quello che è stato lo so
ed il peso dei tuoi gesti
delle tue parole
era troppo pesante
da sostenere.

Mi hai riempito delle stupide zavorre
della gelosia
e tutto si è ridotto ad un gioco a farsi male
ma è facile per me stare male,
ci riesco bene da solo,
non ho bisogno di te:
per stare male basta stare senza di te!


di Marco Limiti da
http://www.marcolimiti.info/

SE E' VERO CHE CI SEI - BIAGIO ANTONACCI

Certe volte guardo il mare,
questo eterno movimento,
ma due occhi sono pochi per questo immenso
e capisco di esser solo
e passeggio dentro il mondo
ma mi accorgo che due gambe non bastano
per girarlo e rigirarlo
e se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te

Certe volte guardo il cielo
i suoi misteri e le sue stelle
ma sono troppe le mie notti passate senza di te
per cercare di ricordare

Ma se è vero che ci sei
vado in cerca dei tuoi occhi io
non ho mai cercato niente
e forse niente ho avuto mai

E' un messaggio per te
sto chiamandoti
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera

Ma se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te

E' un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera

Ma se è vero che ci sei
con i tuoi i occhi e le tue gambe
io riuscirei a girare il mondo
e guardare quell'immenso
ma se è vero che ci sei
a cacciar via la solitudine di questo uomo
che ha capito il suo limite nel mondo

E' un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera



SCONSOLATA - L'ALFABETO DELL'AMORE

martedì 28 ottobre 2008

VOLEVO DIRTI - MODA'

Non voglio più nostalgia, non voglio più che tu vada via
Così lontano da me, io non pensavo che fosse così difficile
Ci sono notti in cui non so
Non so proprio con chi parlare
Perchè io parlo solo con te
E quando tutta la città si addormenterà
Camminerò guardando il cielo
Per cercare un tuo riflesso.

Volevo dirti che tu
Da quando non ci sei non vivo più
Volevo dirti che se
Che se non torni allora vengo da, allora vengo da te.


Il non vederti mi provoca un’emozione un po’ insolita
Qualcosa di inspiegabile che che mi costringe a raccontarlo in musica
Pensieri e note che vorrei
Cantare in una di quelle notti
Dove le stelle siamo solo noi due
Perchè l’unica poesia che può piacere a noi
Perchè per noi stare insieme
Sta al di sopra di tutto.

Volevo dirti che tu
Da quando non ci sei non vivo più
Volevo dirti che se
Che se non torni allora vengo da te.


Volevo dirti che
Ora so bene quel che provo per, quel che provo per te.

Non ti nascondo tutto quello che
Che ora ho voglia di dirti.


Volevo dirti che tu
Da quando non ci sei non vivo più
Volevo dirti che se
Che se non torni allora vengo da te.

Volevo dirti che
Ora so bene quel che provo per, quel che provo per, quel che provo per te


IL SOGNO DI UNA BAMBOLA - MODA'

Bambola, dolce bambola
Sognatrice per una notte
Tu che meriti bene
Tu che stanotte tremavi
Mi ascoltavi e sognavi

Sognavi un angelo
Che ti accarezzava
E il mondo che spariva
Volevi solo quella panchina
E quell'aria che ci sfiorava

Io parlavo, fumavo e tu mi ascoltavi
Ma senza parlare
E sapevi, anzi pensavi
Che fosse finzione
Ma non sapevi e non immaginavi
Quanto eri.

Bambola fragile e bella
Sul tuo naso una perla
Somigliava a una stella
Ma tu che ne sai di me
Di quello che ho visto
E che ho fatto
Ma stanotte tu no tu
Non vuoi saperlo
Vuoi sognare un momento
Anche un piccolo istante
E pensare al presente
Cancellare il mio dentro
E farti tuo per un solo momento

Poi ad un tratto sospiri, mi guardi
E provi a parlare
Hai paura di dar fine al tuo sogno
Ma non ti interessa
Vuoi scoprire che cosa stai vivendo
E dici: domani non ricorderai niente
Sei solo un sognatore

E io ti sposto i capelli
E ti rispondo che chi non sogna
Non fa sognare
E che stanotte scriverò per te
Dolce bambola sognatrice di una notte
Ed eccomi qui come promesso
Cercando brividi ed emozioni
Che possano farti tremare e poi
E poi scaldare il tuo fragile corpo
Che è così bello da accarezzare
Da proteggere e amare
Bambola dove sei voglio averti
A quest'ora dormirai e riposerai

Questa notte di vento, di odori
E di colori strani
Deve rimanere tua e mia
Ricordo particolare
Che non si può cancellare.

Bambola mia troverai uno spazio
Nel tuo cuore da colorare
Col mio colore ed uno spazio
Nella tua mente da riempire
Con il sogno, il sogno di una bambola
Il sogno di una, il sogno di una
Il sogno di una bambola eh eheh



TI AMO VERAMENTE - MODA'

Te ne vai e non ritorni più,
me lo dici solamente,
ora che ti sei presa tutta la mia mente.
La vita è strana e lo sapevo già,
ma non pensavo capitasse ancora
di svegliarmi e non trovarti più
sotto il caldo delle mie lenzuola.
Scende, scende una lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Dentro me...

Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!

Brutta bestia la malinconia,
che se ti prende, ti trascina via,
come quando non hai più un'idea
a cui aggrapparti per volare via,
verso i confini di una libertà
che quando trovi sembra una galera!
Scende, scende una lacrima...
Cresce, cresce la musica...

Voglio te...
Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!

Ora lo so,
che di te io mi libererò,
ma so,
so comunque però
che per ora scende, scende una lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Dentro me...

Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!



ORA VAI - MODA'

Quando si spegne un sentimento
Mi sento come un vuoto dentro
Pensare che ti ho amata tanto
E che per te ho pianto
Non riesco più a rispondermi

Sento che vorrei scappare da te
Ma ho paura che potresti fare qualche cosa che
Che non si può più rimediare

Ti accorgerai che non hai perso niente
Ma solo un uomo egoista e prepotente
Che pensa solo a se stesso e al sesso

No, non dimenticherò
Tutto quello che abbiamo fatto insieme
Però ora vai
Perché, perché se no
Mi viene voglia di stringerti
Scusami lo so quanto male ti fa

E non entriamo nei particolari
No, non parliamo delle donne che ho avuto
Mentre tu dormivi
Ma ora non pensare che
Tu mi facevi mancare qualcosa

Tu sei stato il primo vero amore
Che non potrò mai dimenticare
Lo so che non mi credi e piangi

No, come potrei
Mentirti adesso che ti ho detto tutto e poi
Chissà, chissà se ci riuscirò
Un giorno a vederti con qualcuno sorridere
No, questo no, amore mio, amore mio

E tu, e tu resterai
Il pensiero più bello delle notti in cui io no
No, io non troverò
L’ispirazione per una canzone
Che riaccenderà i ricordi tra noi
Tu non scordarti mai….di noi
Ora vai, ora vai, ora vai, ora vai…


SARO' SINCERO - MODA'

Sento spesso il bisogno di chiudere gli occhi
e capire se è giusto pensarti lo stesso, anche se sei un ricordo
ed è strano ricevere tanto da te senza averti vicino

Ora che è freddo vorrei tanto averti qui addosso
e sentire più caldo, non avere più paure
e impegnarmi per farti star bene
perchè per me sei il sole
e le mie parole non son solo parole

Io sento le tue mani lo stesso, anche se non ti ho accanto
vorrei averti vicino per farti sentire che bello è l'inverno
dove un semplice abbraccio può sembrare diverso
perchè oltre al contatto trasmette qualcosa di molto più caldo.

Mi domando se è giusto, se son pazzo
se è sbagliato quel che sto facendo
mi rispondo che posso mentire con tutti ma non a me stesso
che non voglio rinunciare a qualcosa che sento
e che voglio di brutto
e che cerco nel vento
giuro le mie parole non son solo parole

Io sento le tue mani lo stesso, anche se non ti ho accanto
vorrei averti vicino per farti sentire che bello è l'inverno
dove un semplice abbraccio può sembrare diverso
perchè oltre al contatto trasmette qualcosa di molto più caldo.



QUELLO CHE NON TI HO DETTO (SCUSAMI) - MODA'

Scusami
Se quella sera sono stato troppo fragile
E non ho avuto proprio forza per resistere
Per fregarmene

Scusami
Ma la voglia di sentirti era incontrollabile
Dirti tutto in quel momento era impossibile
Era inutile

Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile

Scusami
Se io non sto facendo altro che confonderti
Ma vorrei far di tutto per non perderti
Voglio viverti

Parlami
Ma ti prego di qualcosa oppure stringimi
Ho paura del silenzio e dei tuoi brividi
E dei miei limiti

Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
e come me sai piangere

Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
e come me sai piangere


lunedì 27 ottobre 2008

CON TUTTO L'AMORE CHE POSSO - C. BAGLIONI

E' lungo il Tevere che andava lento lento
noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto
fino a gridare i nostri nomi contro il vento
tu fai sul serio o no...

Tra un walzer pazzo cominciato un po' per caso
tra le tue smorfie e le mie dita dentro il naso
noi due inciampammo contro un bacio all'improvviso
è troppo bello per essere vero, per essere vero, per essere vero...

Amore mio,
ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro
e come fai a starmi dentro ogni pensiero
giuralo ancora che tu esisti per davvero
Amore mio,
ma che che cos'hai tu di diverso dalla gente
di fronte a te che sei per me cos importante
tutto l'amore che io posso proprio niente...

E dopo aver riempito il cielo di parole
comprammo il pane appena cotto e nacque il sole
che ci sorprese addormentati sulle scale
la mano nella mano...


venerdì 24 ottobre 2008

ME CAGO EN EL AMOR - TONINO CAROTONE

E' un mondo difficile
e vita intensa
felicita' a momenti
e futuro incerto
il fuoco e l'acqua
con certa calma
serata di vento
e nostra piccola vita
e nostro grande cuore

Porque voy a creer yo en el amor
si non me entiende no me comprenden tal como yo soy
Porque voy a creer yo en el amor
si me traiciona y me abandona cuando major estoy
No sabemos muy bien entre tu y yo
y aunque parezca no tienes la culpa la culpa es del amor

E' un mondo difficile
e vita intensa
felicita' a momenti
e futuro incerto

No puedo convencer a mi corazon
si yo no dudo y estoy seguro que el tiene razon
No voy a asesinar esa sensacion
si yo la quiero yo la deseo aunque me de' dolor
Yo no quiero sufrir pero aqui' estoy
y estoy sufriendo y no me arrepiento me cago en el amor

E' un mondo difficile
e vita intensa
felicita' a momenti
e futuro incerto
il fuoco e l'acqua
con certa calma
serata di vento
e nostra piccola vita
e nostro grande cuore

Porque voy a creer yo en el amor
si non me entiende no me comprenden tal como soy yo
Porque voy a creer yo en el amor
si me traiciona y me abandona cuando major estoy
No sabemos muy bien entre tu y yo
y aunque parezca no tienes la culpa la culpa es del amor
Yo no quiero sufrir pero aqui' estoy
y estoy sufriendo y no me arrepiento (me cago en el amor) me cago en el amor

Me cago en el amor
Me cago en el amor

Vita mia

E' un mondo difficile



giovedì 23 ottobre 2008

sabato 18 ottobre 2008

A SILVIA


Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie d’intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore.

Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.


di Giacomo Leopardi


giovedì 16 ottobre 2008

MESCHINA - MODA'

Cambio d'umore solo se
se aggiungi veleno alle tue lacrime
sei stata così perfida che
che soffocherei tutti i respiri che fai...

Ti voglio restituire solo un po' del mio dolore

Voglio vederti strisciare e concederti a me

Devi dirmi voglio solo te, voglio solo te
Devi dirmi hai ragione te, hai ragione te
Devi dirmi scusami e feriscimi e implorarmi di non ucciderti

Dimmi se lui e' meglio di me lui e' meglio di me
e convincimi che tu pensavi a me, tu pensavi a me
mentre urlavi, godevi, piangevi e speravi di tradire lui con me

Son stato sempre attento a non farti mancare mai niente
di quello che chiedevi che sognavi e ricevevi ogni volta che poi lo chiedevi
Son stato in silenzio quando uscivi vestita da sera
io stanco dicevo "vai pure" e facevo a due mani da solo l'amore

Ti voglio restituire solo un po' del mio dolore
voglio vederti strisciare concederti a me

Devi dirmi voglio solo te, voglio solo te
Devi dirmi hai ragione te, hai ragione te
Devi dirmi scusami e feriscimi e implorarmi di non ucciderti

Dimmi se lui e' meglio di me, lui e' meglio di me
e convincimi che tu pensavi a me, tu pensavi a me
mentre urlavi, godevi, piangevi e speravi di tradire lui con me

Meschina ora basta voglio farla finita per tutte una volta
ma prima inginocchiati, saziati e concediti ancora per l'ultima volta
accontentami, guardami, piangi, prega e chiedi SCUSAAAAAAAAA

Devi dirmi voglio solo te, voglio solo te
Devi dirmi hai ragione te, hai ragione te
Devi dirmi scusami e feriscimi e implorarmi di non ucciderti

Dimmi se lui e' meglio di me lui e' meglio di me
e convincimi che tu pensavi a me tu pensavi a me
mentre urlavi, godevi, piangevi e speravi di tradire lui con me...
di tradire lui con me... di tradire lui con me...



BUONA NOTTE AMORE… (STASERA CHE TU NON CI SEI)


Vorrei abbracciarti dolce amore
in questa notte
ch’accarezza il tempo
soave come un respiro
che dalle tue labbra
s’intaglia tra le mie.

Vorrei sentire la tua testa
poggiarsi sul mio petto
e respirare il profumo
effervescente della tua anima

Vorrei stringere le tue mani
poggiarle sul mio cuore
e senz’alcun timore
sussurrarti t’amo
mentre delicato
t’abbraccio
ti stringo
ti desidero

Vorrei sfiorare i tuoi fianchi
con le mani, con le labbra
con il respiro.

Vorrei sentire il calore
della tua pelle
sulla mia,
agognando una tua carezza

Vorrei spogliarti delle vesti
per poter mirare
la femminilità che t’avvolge.

Ed ancora, ancora
vorrei, non sai quanto vorrei
fare l’amore
in questa notte
che diabolica
ammanta ogni mio pensiero

Vorrei averti qui,
ora,
scoprire il tuo seno
e vivere della tua vita.

Vorrei,
ma questa notte non sei qui
non mi resta che abbracciare
questo cuscino
sperando venga presto domani.

Buona notte mio dolce amore.


di Guido Passini


L'AMORE NON SI SPIEGA - SERGIO CAMMARIERE

Cosa non farò per farmi amare
Cosa non farò per dirti che
Cosa non farò per quest’amore
Per dirti cosa sei per me

Dormo ancora solo in questa
stanza
Dove al buio i sogni vanno via
Resta solo il peso della mia
Malinconia

L’amore non si spiega
Fa girare il mondo e poi
Se non c’è diventa tutto inutile

Non puoi farne a meno mai
Nemmeno quando poi
Sarà solo silenzio e freddo tra di noi

E volando superando i monti
Verso cieli bianchi di libertà
E volando finchè tutto il mondo
Solamente un punto sembrerà

E ora cosa non farò per amare
Cosa non farò per te
Tu sola sei l’amore
Tu sola sei per me

Dimmi che vorrai stare al mio fianco
Dimmi che sarai solo per me
Dimmi che consolerai il mio pianto
Ed io vivrò solo per te

Dammi ancora solo un po’ di tempo
Giusto quanto basta perché poi
Torni ancora tutto come prima
Tra di noi

E volando superando i monti
Verso cieli bianchi di libertà
E volando finchè tutto il mondo
Solamente un punto sembrerà

E ora cosa non farò per amare
Cosa non farò per te
Stella del mio cuore
Splendi su di me

E ora cosa non farò per amare
Non mi chiedere perché
L’amore non si spiega
Tu sola sei per me



sabato 11 ottobre 2008

ESTATE - NEGRAMARO

In bilico
tra santi e falsi dei
sorretto da
un’insensata voglia
di equilibrio
e resto qui
sul filo di un rasoio
ad asciugar
parole
che oggi ho steso
e mai dirò

non senti che
tremo mentre canto
nascondo
questa stupida allegria
quando mi guardi

non senti che
tremo mentre canto
è il segno
di un’estate che
vorrei potesse non finire mai

in bilico
tra tutti i miei vorrei
non sento più
quell’insensata voglia
di equilibrio
che mi lascia qui
sul filo di un rasoio
a disegnar
capriole
che a mezz’aria
mai farò

non senti che
tremo mentre canto
nascondo
questa stupida allegria
quando mi guardi

non senti che
tremo mentre canto
è il segno
di un’estate che
vorrei potesse non finire mai

in bilico
tra santi che
non pagano
e tanto il tempo
passa e passerai
come sai tu
in bilico
e intanto
il tempo passa e tu non passi mai

nascondo
questa stupida allegria
quando mi guardi

non senti che
tremo mentre canto
è il segno
di un’estate che
vorrei potesse non finire mai


martedì 7 ottobre 2008

LE PIUME DEL FATO


E' uscita la mia prima raccolta di poesie: LE PIUME DEL FATO, Edizioni Del Leone.
Vai al blog: lepiumedelfato.blogspot.com troverai alcune delle poesie e potrai lasciare i tuoi commenti.

Vai invece al sito: http://sites.google.com/site/lepiumedelfato/ per ascoltare alcune delle poesie recitate da me.


giovedì 28 agosto 2008

MARGARET MAZZANTINI CON VOCE DI DONNA

AMICHE NELLA FATICA, NELLA GIOIA, NEL CAPOGIRO DI QUESTA VITA..."

Un omaggio appassionato alle donne, dall'autrice di "Non ti muovere".

Donne a strati l'una sull'altra. Facce, braccia, ombelichi, talloni mi vengono incontro nella amalgama molle di un pensiero che scivola in un giardino di specchi. Donne antiche con gorgiere di tulle, fronti ampie color miele, disadorne come colline di un paesaggio estivo, forse di un quadro. Un pendente a forma di ippocampo. Donne nei ritratti come uccelli imbalsamati, enigmatici intenti che penetrano la prigione dei secoli fino ai nostri occhi moderni. Fantasmi, farina che scende da una tela, e dietro solo la crosta notturna di uno sfondo preraffaelita. Donne neoclassiche distese tra veli, cosce massicce, seni piccoli come pieghe di carne. Donne guerriere, febbrili imperatrici, opulente intellettuali, avvelenatrici nella fuliggine delle loro cucine. Grandi benefattrici, braccia che grondano sul mondo. Madonne dei serpenti, delle anguille, dei ratti. Madonne dei bambini agghindati e rigidi come adulti. Filosofe. Sante: occhi bianchi, mani incise da stigmate, come vulve spalancate verso il cielo. Donne che leccano i muri, la terra dov'è passato l'amore. Randagie dalle trecce cadute e dai merletti sudici, prese a sassate. Prese da tutti. Donne che si fanno lupo, istrice. Donne che gridano e sputano aculei. Donne degli impressionisti, nel sole di ombrellini, profili rosati nei campi, nel brusio di api che non smettono. Donne degli scultori, caviglie nel bronzo, per sempre ferme, prigioniere di una mano. Poetesse, animi friabili appena addossati alla terra, che s'incontrano stordite con la creatura selvatica riflessa dentro lo stagno dove alla fine si lasceranno cadere per abbracciarsi, per avere di nuovo a sé quella parte mancante e prepotente che è diventata poesia. Donne che hanno attraversato l'universo in una notte sola. Donne di gomma che corrono come manichini scappati da una vetrina.

Donne che sentono troppo e si fermano come lapidi tra i vivi. Donne che si tirano via. Un nero corteo di carmelitane che seppelliscono una sorella all'alba in un cimitero di minuscole croci bianche, delicate come lavori all'uncinetto. E la luce opalina nella mensa al tramonto dove brillano solo le stoviglie di latta e i denti finti e il dolore del cuore di chi si è tolto dal mondo, e ride di niente, di una gallina, di un germoglio. Troie, scheletriche figure di rete nera, ragni dagli zigomi lividi e le bocche rosse, zampe che chiamano nel fosso. Seni nudi di un locale notturno. Bambine povere, tradite, schiacciate in faccia alle scarpe di un uomo, di un bracconiere. Donne che partoriscono in ogni fessura del mondo. Donne magre, moderne. Rapaci creature in un tailleur pantalone nella solitudine di un grande scrittoio, alle spalle grattacieli, vetrate di potere, e dentro il digiuno dell'anima. Donne cotonate, impiastricciate, appesantite di ricchezza. Donne che sanno sfruttare gli uomini, che sanno sfruttare tutto. Gazze ladre. Missionarie. Mani che si abbassano a carezzare nei sentieri di mosche, di putride bidonville, di bimbi morti che ancora ridono perché nessuno gli ha mai detto di smettere. Donne che spendono, indefesse sputtanatrici di denaro. Donne mutilate, bruciate, sfigurate dagli acidi. Ho visto una donna scempiata da un marito, ridotta a un cratere di carne viva che non può più chiudersi. Aveva un figlio in braccio che la guardava con amore. Dentro quella corteccia sfaldata, dentro quegli occhi incollati di membrane, lei resisteva per non mancare a quell'amore.

Donne leggendarie, stivali nel fango, mani che mungono nel gelo, donne che non sentono freddo, che non sentono rughe, donne che si vergognano di stare dentro una fotografia e ridono sghembe. Donne con i figli partoriti in guerra. Donne che apparecchiano e sparecchiano in una mutua continuità senza che nessuno se ne accorga, pavimenti lavati e pane e poi la morte come se niente fosse. Figlie coraggiose, figlie che si ribellano, che scappano di casa, che dormono nelle stazioni. Donne scordate, donne del disamore. Ho visto una drogata bella come un'attrice, giovane come una bambina, labbra grandi e braccia trafitte fino alle orecchie. Di chi sei figlia, amore mio? Chi ti ha venduto così in fretta? Perché non hai un banco di scuola e un parrucchiere che ti taglia i capelli? Ho visto una barbona spogliarsi e buttare i vestiti in un cassonetto, ho visto un sesso ispido e mammelle da madre attraversare le strade senza che nessuno si voltasse se non per ridere. Accanto tacchi borghesi, modesti languori cittadini, amanti, cancri, ristoranti. Uno stivale mi viene incontro, nero, appuntito, crudele. Lo stivale di una stronza o forse, chi lo sa, di una dilettante della vita, di una che ci prova a starci, a fingersi sincera. Donne interiormente modeste, donne dietro gli sportelli tracagnotte spazientite e maleducate, che fumano in faccia a colleghe più deboli, asmatiche. Donne belle davvero, invecchiate ma ancora generose.

Giovani sciocche, viziate e sguaiate, che si strusciano tra vetrine e ragazzi, che mangiano la pizza, che scopano con la cicca in bocca, che giocano a sembrare puttane. E invece povere puttane africane, culi come divani, scimmie scappate e chissà dove, a quale luce, a quale mare, a quale vita scalza, innocente, a quali fratelli, a quale sorriso bianco come la luna nella notte. Volontarie, ragazze che rinunciano alla noia, e si mettono accanto a un vecchio, a un malato terminale. E vanno al funerale con una rosa bianca e sussurrano: grazie. Amiche, amiche per la vita, le mie amiche. Velluto e acciaio nel mondo del mio cuore. Giù le mani da voi, vi difenderò qualunque cosa sia. Amiche nella fatica, nell'incertezza, amiche per crepare dal ridere, amiche la domenica con i bambini, amiche al mare con le cosce un grosse. Amiche nel capogiro di questa vita che sembra ferma e invece s'è già mossa troppo e tu sei lì che aspetti, e per fortuna c'è un'amica che ti viene incontro con la sua borsa e i suoi capelli. Amiche per un libro, per un fermaglio, per un uomo. Donne nelle auto, pensieri dentro gli specchietti. Donne dei semafori, mendicanti con in braccio creature sedate, perennemente dormienti. Madri assassine, e non mi va di parlarne. Sono tombe nella tomba del mondo. Ho visto una coniglia impazzita divorare i suoi piccoli, so cosa vuol dire. Perché a volte bisogna fermarsi, voltare le spalle e dire: io non voglio capire. Pregherò nel buio degli occhi chiusi, andrò indietro nella pancia del mondo e chiederò perdono a quel bimbo, e a quei conigli.

Donne del bisogno maschile, donne che sanno cucinare e stampare un bacio sulla fronte. Donne degli stilisti, anoressiche con stracci milionari e scarpe da guerra. Donne delle palestre, muscoli sotto la pelle di carta patinata di riviste femminili che ti guidano verso l'infelicità. E magari invece gli uomini ti vogliono come sei, ti vogliono come tu vuoi loro. Come bambini. Ci vogliamo per fare l'amore dolcemente quando il mondo spegne le sue fiamme, i giornalai chiudono, e la donna bella appesa alla copertina è carta che sventola nel buio. Eppure soffriamo tutte per questo corpo che ci abbandona zoppe. Soffrono le nostre figlie perfette, alte come i nostri sogni, bionde come i nostri angeli, soffrono di una bruttezza immaginaria, lottano con le illusioni, piangono buttate sui divani perché dicono che nessuno le ama, che nessuno le amerà mai. Ci chiniamo per consolarle mentre ci scacciano. Donne sterili. Donne che non sanno che farsene dei figli, li portano nei negozi di giocattoli e li riempiono di pupazzi di gomma. Donne che vivono al cimitero sulle tombe dei loro figli, si portano sedie, stracci per pulire, conversano con la fotografia. Ne ho vista una con lo stereo, canticchiava appresso al rapper preferito dal figlio. I cimiteri fanno bene alla vita, volevo dirlo a quelle stronze del parco, quelle sempre incarognite, con il passeggino all'ultimo grido, quelle sempre al cellulare, sempre annoiate. Madri carcerate, bimbi dentro l'ora d'aria. Donne negli istituti, donne sghembe che chiedono solo di dormire, donne tonte, menomate, e forse non così infelici. A voi un bacio grande sul vostro stupore, a voi l'ala di un angelo, voi che custodite lo spicchio goffo di ognuna di noi. Qualcosa ancora, un regalo.

Mia madre, il taglio per farmi entrare nel mondo. Il suo cuore sempre nel sole, le piccole vene che percorrono i suoi occhi azzurri come i suoi quadri, come il ritratto che mi ha fatto: una faccia imbronciata, una mano sulla tempia, e due occhi affossati in un'emblematica fatica. Le mie figlie due cosine piccole sedute dentro di me come imperatrici, come caramelle. Una volta ho visto una bambina strana nella hall di un albergo. Una bambina grassottella con un vestitino che le tirava davanti, e una faccia da lontra, da vecchietta. Una di quelle bambine sapienti. Due occhi un fuori e una borsetta di pelle, una bambina simile a una nana con una testa appena un troppo grande. Una bambina con qualcosa di speciale. Uno sguardo sfondato e dietro ci vedevi il diluvio universale, o l'inizio del mondo. Una bambina che sicuramente sapeva qualcosa che io ignoravo, avrei voluto prenderla per mano e dirle: raccontami cosa sai. Non l'ho fatto, sono rimasta a guardarla. La gambe grassottelle nei calzini di rete bianca, se n'è andata così com'era apparsa, dal niente, come tutto. Da uno specchio, da una superficie che si muove e poi si ferma, e poi si muove di una nuova forma.

di Margaret Mazzantini Flair/Febbraio 2003 (da http://www.margaretmazzantini.com/)

venerdì 22 agosto 2008

UNA CAREZZA IN UN PUGNO - Adriano Celentano

STORIA D'AMORE - Adriano Celentano

Tu non sai
cosa ho fatto quel giorno
quando io la incontrai
in spiaggia ho fatto il pagliaccio
per mettermi in mostra agli occhi di lei
che scherzava con tutti i ragazzi
all'infuori di me
Perché, perché, perché, perché,
io le piacevo.


Lei mi amava, mi odiava,
mi amava, mi odiava,
era contro di me,
io non ero ancora il suo ragazzo
e già soffriva per me
e per farmi ingelosire
quella notte lungo il mare
è venuta con te.

Ora tu vieni a chiedere a me
tua moglie dov'è.
Dovevi immaginarti
che un giorno o l'altro
sarebbe andata via da te.
L'hai sposata sapendo che lei,
sapendo che lei
moriva per me
coi tuoi soldi
hai comprato il suo corpo
non certo il suo cuor.

Lei mi amava, mi odiava,
mi amava, mi odiava,
era contro di me, io non ero
ancora il suo ragazzo
e già soffriva per me
e per farmi ingelosire
quella notte lungo il mare
è venuta con te.

Un giorno io vidi lei
entrar nella mia stanza
mi guardava,
silenziosa,
aspettava un sì da me.

Dal letto io mi alzai
e tutta la guardai
sembrava un angelo.
Mi stringeva sul suo corpo,
mi donava la sua bocca,
mi diceva sono tua
ma di pietra io restai.

Io la amavo, la odiavo,
la amavo, la odiavo,
ero contro di lei,
se non ero stato il suo ragazzo
era colpa di lei.
E uno schiaffo all'improvviso
le mollai sul suo bel viso
rimandandola da te.

A letto ritornai
piangendo la sognai
sembrava un angelo.
Mi stringeva sul suo corpo
mi donava la sua bocca
mi diceva sono tua
e nel sogno la baciai.


IO DOMANI - Marcella Bella

Io domani glielo dico che non l'amo
gli confesso che al suo posto ora ci sei tu
ho lottato contro l'attrazione strana delle tue mani
mi facevo scudo con un sentimento che era spento
cosa importa se con lei dovrò dividerti
meglio respirarla piano la felicità aspettandoti

Io domani avrò cura dei pensieri tuoi
sarò donna oppure solo amica come tu mi vuoi
guardami negli occhi caro amore mio
dimmi se qualcuno vuol dividerci
tu non sai di cosa non sarei capace io
io domani glielo dico che non l'amo più

Come neve sciolta ho la sensazione di restare sola
forse un po' per volta ci diremo appena una parola
guardami negli occhi caro amore mio
dimmi se qualcuno vuol dividerci
tu non sai di cosa non sarei capace io

Io domani sembra assurdo ma ricomincerei
cosa importa se dal primo istante avevi scelto lei

Io domani ma che dico
se il domani è qui
la mia storia amore
è stata troppo bella per finir cosi

Guardami negli occhi caro amore mio
dimmi se qualcuno vuol dividerci



martedì 19 agosto 2008

PARLAMI D'AMORE - Negramaro

Coprimi la testa con la sabbia sotto il sole,
quando pensi che sian troppe le parole...
Dimmi se c’è ancora sulle labbra il mio sapore
quando pensi che sian troppe le paure.

Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.


Crolla il tuo castello tra la rabbia, sabbia e sole
quando pensi che sian dolci le parole
Mi dici che c’è ancora sulle labbra il mio sapore
quando pensi che sian vane le paure

Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

Tu dimmi quante alternative vuoi
se quando parlo non mi ascolti mai,
amore…
Fra tutte, quale alternativa sei?
Amore…
senza piu parole
senza piu paure

Tu…
Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se,
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

Senza parole amore
Senza respiro amore


CADE LA PIOGGIA - Negramaro feat. Giovanotti

Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa


Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca


Si, ma a te che importa poi
rinfrescati se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca


Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi
non sa di noi
non sa di noi


Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch’io la pace


Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c’è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca


Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo


E dimmi a che serve sperare
se piove e non senti dolore
come questa mia pelle che muore
che cambia colore
che cambia l’odore


Tu dimmi poi che senso ha ora piangere
piangere addosso a me
che non so difendere questa mia brutta pelle
così sporca
tanto sporca
com'è sporca
questa pioggia sporca


Si ma tu non difendermi adesso
tu non difendermi adesso
tu non difendermi
piuttosto torna a fango si ma torna


E dimmi che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione non muore
ma cambia colore
tu fammi sperare
che piove e senti pure l’odore
di questa mia pelle che è bianca
e non vuole il colore
non vuole il colore
no..
no..


La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto

martedì 12 agosto 2008

SI TU NO VUELVES - Shakira & Miguel Bosè

Si tu no vuelves, se secarán todos los mares
y esperaré sin ti
tapiado al fondo de algun recuerdo
Si tu no vuelves, mi voluntad se hará pequeña
me quedaré aquí
junto a mi perro espiando horizontes...

Si tu no vuelves, no quedarán más que desiertos
y escucharé por si
algun latido le queda a esta tierra
que era tan serena cuando me querrias
habia un perfume fresco que yo respiraba
era tan bonita, era asì de grande, y no tenia fin......

Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañia
que te cuente como estoy y sepas lo que hay
dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves?
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré... no sé lo que haré... no sé lo que haré...

Si tu no vuelves, no habrá esperanza ni habrá nada
caminaré sin ti, con mi tristeza bebiendo lluvia...

que era tan serena cuando me querrias
habia un perfume fresco que yo respiraba
era tan bonita, era así de grande, y no tenia fin......

Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañía
que te cuente como estoy y sepas lo que hay
dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves?
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...

Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañia
que te cuente como estoy y sepas lo que hay
dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves?
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...no sé lo que haré... no sé lo que haré...

Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré ....no sé lo que haré...no no no no...

Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré ...no sé lo que haré... no sé lo que haré...

Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...




SE NON TORNI

Se non torni si seccheranno tutti i mari
e aspetterò senza di te,
chiudendo dentro di me tutti i ricordi
se non torni, la mia volontà diventerà poca
e resterò qui assieme al mio cane spiando l'orizzonte...

se non torni, non ci sarà altro che deserto
e ascolterò nel caso sia restato qualcosa
a questa terra, che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....

e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia
e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade
dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi?
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò...

se non torni, non ci sarà speranza ne ci sarà nient'altro
camminerò senza di te, con la mia tristezza bevendo pioggia

che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....

e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia
e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade
dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi?
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò

e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia
e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade
dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi?
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò...

se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò... no no no no

se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò...

BUON GIORNO PRINCIPESSA!!! (La vita è bella)

BEAUTIFUL THIS WAY - NOA

Smile, without a reason why
Love, as if you were a child
Smile, no matter what they tell you
Don’t listen to a word they say
'Cause life is beautiful that way

Tears, a tidal-wave of tears
Light that slowly disappears
Wait, before you close the curtain
There’s still another game to play
And life is beautiful that way

Here, in his eyes forever more
I will always be as close as you remember from before.

Now, that you're out there on your own
Remember, what is real and what we dream is love alone.

Keep the laughter in your eyes
Soon, your long awaited prize
We'll forget about our sorrow
And think about a brighter day
'Cause life is beautiful that way


We'll forget about our sorrow
And think about a brighter day
'Cause life is beautiful that way

There’s still another game to play
And life is beautiful that way



LA VITA E' BELLA

Sorridi, senza una ragione
Ama, come se fossi un bambino
Sorridi, non importa cosa dicono
Non ascoltare una parola di quello che dicono
perchè la vita è bella così.

Lacrime, un'ondata di lacrime
Luce, che lentamente scompare
Aspetta, prima di chiudere le tende
C'è ancora un altro gioco da giocare
e la vita è bella così.

Qui con i suoi occhi eterni
sarò sempre vicina quanto te
ricorda da prima
ora che sei là fuori con te stesso
ricorda cos'è vero
e quel che sognamo è solo amore.

Conserva la risata nei tuoi occhi
presto verrà premiato il tuo aspettare
non dimenticheremo i nostri dolori
e penseremo ad un giorno più allegro
perchè la vita è bella così.

Non dimenticheremo i nostri dolori
e penseremo ad un giorno più allegro
perchè la vita è bella così.
C'è ancora un altro gioco da giocare
e la vita è bella così.



MINOR SWING (CHOCOLAT)

lunedì 11 agosto 2008

LA CANZONE DEI VECCHI AMANTI - Franco Battiato

Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.
Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.
Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era pi una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.
Mio amore mio dolce meraviglioso amore
dall'alba chiara finch il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
So tutto delle tue magie
e tu della mia intimit
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi vilt.
So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c' voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finch il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
Il tempo passa e ci scoraggia
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c' peggior insidia
che amarsi con monotonia.
Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo pi misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
per la stessa dolce guerra.
Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu' la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'aime.



LA CURA - Franco Battiato

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via,
dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti sollleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare;
e guarirai da tutte le malattie.

Perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee,
come vi ero arrivato chissà
non hai fiori bianchi per me?
più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza,
percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'Agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto,
conosco le leggi del mondo e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare;
ti salverò da ogni malinconia.

Perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.
Io sì che avrò cura di te


MAMMA GATTA ADOTTA CONIGLIO

CONIGLIO VS SERPENTE

CRICETO E POPCORN

giovedì 7 agosto 2008

VENTO DI PASSIONE - Pino Daniele e Giorgia

Il ricordo di un amore
viaggia nella testa
e non c'è una ragione
quando cerchiamo quel che resta
è come un vento di passione
o una rosa rossa
il ricordo di un amore
ci cambia e non ci lascia

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so trovare le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa

Il ricordo di un amore
lascia in bocca il sale
ed arriva dritto al cuore
senza nemmeno avvisare
è in una lettera d'amore
è nel canto del mare
il ricordo di un amore
ci parla e non ci passa

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so capire le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa



martedì 5 agosto 2008

ROXANNE - George Michael

Roxanne, you don't have to put on the red light
Those days are over
You don't have to sell your body to the night
Roxanne, you don't have to wear that dress tonight
Walk the streets for money
You don't care if it's wrong or if it's right

Roxanne, you don't have to put on the red light
Roxanne, you don't have to put on the red light
Put on the red light, put on the red light
Put on the red light, put on the red light
Put on the red light, oh

I loved you since I knew ya
I wouldn't talk down to ya
I have to tell you just how I feel
I won't share you with another boy
I know my mind is made up
So put away your make up
Told you once I won't tell you again it's a bad way

Roxanne, you don't have to put on the red light
Roxanne, you don't have to put on the red light
You don't have to put on the red light
Put on the red light, put on the red light

LIBERTANGO da "The tango lesson"

LA BAMBOLA - Patty Pravo 2008

EL CORAZON ES UN GITANO - Nada

El fondo el corazón tenía una herida
Sufría, sufría,
Le dije no es nada mas mentía
Lloraba, lloraba
Por ti se ha hecho tarde es ya noche,
No me detengas déjame ir,
Me dijo no mirarme en los ojos
Y me dejó cantando así...

Sin culpa estoy yo, gitano es mi corazón
Cadenas rompió, es libre gitano y va...
Para hasta encontrar el prado más verde que hay,
Recogerá estrellas sobre sí, y se detendrá...quizás
Y se detendrá

Lo he visto tras un año la otra noche,
Reía, reía,
Besándome el quiso que mí orgullo,
Se fuera, se fuera,
Me dijo estemos juntos un poco,
Que ganas de decirle que sí,
Pero sin más mirarle en los ojos,
Yo le dejé cantando así...
Sin culpa estoy yo, gitano es mi corazón
Cadenas rompió, es libre gitano y va...
Hasta encontrar el prado más verde que hay,
Recogerá estrellas sobre sí, y se detendrá...quizás
Y se detendrá,
La lala la, la lala, la la lalaa
La lala la la lalala la lalala la .....

POEMA XV di Pablo Neruda

Me gustas cuando callas porque estás como ausente,
y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca.
Parece que los ojos se te hubieran volado
y parece que un beso te cerrara la boca.

Como todas las cosas están llenas de mi alma
emerges de las cosas, llena del alma mía.
Mariposa de sueño, te pareces a mi alma,
y te pareces a la palabra melancolía.

Me gustas cuando callas y estás como distante.
Y estás como quejándote, mariposa en arrullo.
Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza:
déjame que me calle con el silencio tuyo.

Déjame que te hable también con tu silencio
claro como una lámpara, simple como un anillo.
Eres como la noche, callada y constelada.
Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.

Me gustas cuando callas porque estás como ausente.
Distante y dolorosa como si hubieras muerto.
Una palabra entonces, una sonrisa bastan.
Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.



Mi piaci quando taci perchè sei come assente,
e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Siccome ogni cosa è piena della mia anima
tu emergi dalle cose, piena dell'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,
e assomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
Sembri lamentarti, farfalla che tuba.
E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge:
lascia che io taccia con il silenzio tuo.

Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e stellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perchè sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Poi basta una parola, un sorriso.
E sono felice, felice che non sia vero.



dalla voce di Pablo Neruda:

POEMA XX di Pablo Neruda

Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Escribir, por ejemplo: "La noche está estrellada,
y tiritan, azules, los astros, a lo lejos."
El viento de la noche gira en el cielo y canta.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Yo la quise, y a veces ella también me quiso.
En las noches como esta la tuve entre mis brazos.
La besé tantas veces bajo el cielo infinito.
Ella me quiso, a veces yo también la quería.
Cómo no haber amado sus grandes ojos fijos.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Pensar que no la tengo. Sentir que la he perdido.
Oir la noche inmensa, más inmensa sin ella.
Y el verso cae al alma como al pasto el rocío.
Qué importa que mi amor no pudiera guardarla.
La noche esta estrellada y ella no está conmigo.
Eso es todo. A lo lejos alguien canta. A lo lejos.
Mi alma no se contenta con haberla perdido.
Como para acercarla mi mirada la busca.
Mi corazón la busca, y ella no está conmigo.
La misma noche que hace blanquear los mismos árboles.
Nosotros, los de entonces, ya no somos los mismos.
Ya no la quiero, es cierto, pero cuánto la quise.
Mi voz buscaba el viento para tocar su oído.
De otro. Será de otro. Como antes de mis besos.
Su voz, su cuerpo claro. Sus ojos infinitos.
Ya no la quiero, es cierto, pero tal vez la quiero.
Es tan corto el amor, y es tan largo el olvido.
Porque en noches como esta la tuve entre mis brazos,
mi alma no se contenta con haberla perdido.
Aunque este sea el ultimo dolor que ella me causa,
y estos sean los ultimos versos que yo le escribo.


Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scivere, per esempio: "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.


di Pablo Neruda

lunedì 4 agosto 2008

VESTI LA GIUBBA - Pavarotti

da "I Pagliacci" di Leoncavallo



Recitar! Mentre preso dal delirio
non so più quel che dico e quel che faccio!
Eppure... è d'uopo... sforzati!
Bah, seti tu forse un uom?

Tu sei Pagliaccio!

Vesti la giubba e la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua.

E se Arelcchin t'invola Colombina
ridi, Pagliaccio e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto;
in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor...

Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto,
ridi del duol che t'avvelena il cor!



IN MORTE DI ALEXANDER SOLZHENITSYN

Cagliari, 4 agosto 2008


Ed hai la Trinità, quella di Rubliev, ad accoglierti
con i colori denudati dai dolori degli umili dei gulag,
i raccolti da Cristo tuo fratello nei tormenti.
Ed hai i tuoi errori ad accompagnarti, così l’amicizia
del nostro Re li porta a tua giustificazione con la
lunghezza del tuo canto, l’ininterrotto
dai tuoi tempi dell’odio a questi tempi dell’odio, grassi
di inganni agli ingannati, come te e me.
Ed hai una mano forte, sempre agile a scrivere
gioie di raduni attorno alla luce dei fogli, nel bianco
dei ricordi e delle storie, nelle urgenti di memorie
e di ascolti liberi, accolti a sorrisi e quiete.

Così hai camminato in silenzio dietro i passi di Dio
tra gusci di sereno in attesa di un tempo,
tra rovesci di pioggia e sole aspettando un’urgenza,
quasi come una necessità.
Come un amore, di quelli che muoiono
tenaci più della morte, più forti degli inferi,
tra gli arcipelaghi di carezze che la corte di Dio
ama: i fiori di cuori e tutte quelle mietiture di sorrisi
nate dalla maestà del Re Sposo, umile Gesù.


di Raffale Ibba

domenica 3 agosto 2008

ESTATE - ANDREA BOCELLI

di B. Martino


Estate
sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
E il cuore mio vorrebbe cancellare
Odio l'estate
Il sole che ogni giorno ci scaldava
Che splendidi tramonti dipingeva
Adesso brucia solo con furor

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po' di pace tornerà

Odio l'estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L'estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolore
Odio l'estate

Odio l'estate...


giovedì 31 luglio 2008

E LUCEVAN LE STELLE (TOSCA) - Pavarotti

da "Tosca" di Puccini


E lucevan le stelle...
ed olezzava la terra...
stridea l'uscio dell'orto...
e un passo sfiorava la rena...
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia...
Oh! dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore...
L'ora è fuggita...
E muoio disperato!
E non ho amato mai tanto la vita!...

mercoledì 30 luglio 2008

SPESSO SPROFONDO - Emma Shapplin

Spesso, sprofondo
Vo…che levi-mi ancora
Levarmi-a volo
Ho l’cor vago

Cosi son’ stanca
Di sorte cruda
On-ondio ardo
Ah! voglio volar’…

Da qual mon-ondo-errante
Vid’io veni-ira mente
Questo mal’oscuro
Che l’cor mi per-ercuote…

Non impedi-irà mia fuga fatale
ô Donna dell’ om-ombra
Piange…
Non impedira mia fuga
ô Donna piange…
L’amor letale…

Tosco di rimorso
Che spe-ezza mia do-olcezza
Mio cor è smalto
Or celato…

Ma chi mi manca
ô sorte cruda
Ma chi mi tradisce
E lui … Perchè…

Da qual mon-ondo-errante
Vid’io veni-ira mente
Questo mal’oscuro
Che l’cor mi per-ercuote…

Non impedi-ira mia fuga fatale
ô Donna dell’ om-ombra
Piange… ( BIS )
Non impedira mia fuga
ô Donna piange…
L’amor letale…


THE LOOK OF LOVE - Dusty Springfield

The look of love
Is in your eyes
The look your smile cant disguise
The look of love
Is saying so much more
Than just words could ever say
And what my heart has heard
Well it takes my breath away

I can hardly wait to hold you
Feel my arms around you
How long I have waited
Waited just to love you
Now that I have found you

Youve got the look of love
It's on your face
A look that time cant erase
Be mine tonight
Let this be just the start
Of so many nights like this
Lets take a lovers vow
And then seal it with a kiss

I can hardly wait to hold you
Feel my arms around you
How long I have waited
Waited just to love you
Now that I have found you
Dont ever go

I can hardly wait to hold you
Feel my arms around you
How long I have waited
Waited just to love you
Now that I have found you
Don't ever go
Don't ever go
I love you so


SUMMERTIME - Ella Fitzgerald & Louis Amstrong

Summertime,
And the livin' is easy
Fish are jumpin'
And the cotton is high

Your daddy's rich
And your mamma's good lookin'
So hush little baby
Don't you cry

One of these mornings
You're going to rise up singing
Then you'll spread your wings
And you'll take to the sky

But till that morning
There's a'nothing can harm you
With daddy and mamma standing by

Summertime,
And the livin' is easy
Fish are jumpin'
And the cotton is high

Your daddy's rich
And your mamma's good lookin'
So hush little baby
Don't you cry



AQUARIUS (Donna Summer) - HAIR

When the moon is in the Seventh House
And Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars

This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius!
Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
No more falsehoods or derisions
Golding living dreams of visions
Mystic crystal revelation
And the mind's true liberation
Aquarius!
Aquarius!

When the moon is in the Seventh House
And Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars

This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius!
Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
No more falsehoods or derisions
Golding living dreams of visions
Mystic crystal revelation
And the mind's true liberation
Aquarius!
Aquarius!


When the moon is in the Seventh House
and Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars

This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

As our hearts go beating through the night
We dance unto the dawn of day
To be the bearers of the water
Our light will lead the way

We are the spirit of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
Angelic illumination
Rising fiery constellation
Travelling our starry courses
Guided by the cosmic forces
Oh, care for us; Aquarius

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in


ACQUARIO

Quando la Luna entrerà nella Settima Casa
e Giove si allinerà con Marte
allora sarà la pace a guidare i pianeti
e sarà l'amore a guidare le stelle

Sta sorgendo l'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Ci saranno in abbondanza armonia e comprensione
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno.
I nostri sogni e i nostri ideali diventeranno reali
Una rilevazione mistica, limpida come il cristallo
ed una vera liberazione della mente.
Acquario! Acquario!

Quando la Luna entrerà nella Settima Casa
e Giove si allinerà con Marte
allora sarà la pace a guidare i pianeti
e sarà l'amore a guidare le stelle

Sta sorgendo l'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Mentre i nostri cuori battono per tutta la notte
balliamo fino al sorgere del giorno
per essere i portatori dell'acqua
la nostra luce indicherà la via

Noi siamo l'energia interna dell'era dell'Acquario
l'era dell'Acquario
Acquario! Acquario!

Ci saranno in abbondanza armonia e comprensione
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno.
Una pura illuminazione
sorgerà fiammeggiante tra le costellazioni
viaggiando lungo le nostre rotte tra le stelle
guidata da forze cosmiche.
Oh, abbi cura di noi, Acquario

Fai entrare la luce del sole splendente
Fai entrare la luce del sole splendente
La luce del sole splendente

Fai entrare la luce del sole splendente
Fai entrare la luce del sole splendente
La luce del sole splendente