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E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro
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Chiara Inesia


giovedì 28 febbraio 2008

IL TASSO

Tenacia, collera, guarigione.

Il tasso è una creatura feroce e decisa con una potente determinazione.
Il suo corpo è robusto, con denti e unghie affilate.
La collera del tasso può risalire in superficie e la sua medicina è l'uso appropriato della collera e dell'aggressività.
Potresti avere bisogno proprio di questo per difenderti se qualcuno ti ha calpestato i piedi.
L'insegnamento è usare la collera in modo positivo, se stessi, incaricarsi della situazione.
Il tasso non vi consentirà di diventare una vittima delle circostanze.
Lui è tenace, sia mentalmente che nello spirito combattivo.
Quando pianta i denti in qualcosa non lo lascia più andare, piuttosto muore.
Ti insegna ad aderire ad un progetto, a concentrarti su esso in modo totale e a seguirlo fino a completamento.
Le persone tasso sanno dove andare e come andare, arrivando spesso alle vette prefissate.
Si dice che il tasso sia in grado di gestire il tempo. E' colui che tiene il tempo nelle cerimonie e nei regni dello spirito.
Vive sottoterra, quindi conosce le proprietà terapeutiche delle radici e delle erbe ed è il più abile guaritore, poichè sa tenere in sospeso una malattia finchè si realizzi una possibilità di guarigione permanente.
Il tasso non si da mai per vinto nemmeno con le persone più criticamente malate.
Invoca la medicina del tasso se ti senti senza radici, confuso o disorientato; non lasciare che la timidezza e l'insicurezza ti trattengano indietro; agisci in modo deciso quando è il momento propizio.
Il tasso si organizzerà di giorno in giorno. Vivi la vita con ordine. E' ciò che ti dirà.

TU RISA

Quítame el pan si quieres
quítame el aire, pero
no me quites tu risa.

No me quites la rosa,
la lanza que desgranas,
el agua que de pronto
estalla en tu alegría,
la repentina ola
de planta que te nace.

Mi lucha es dura y vuelvo
con los ojos cansado
sa veces de haber visto
la tierra que no cambia,
pero al entrar tu risa
sube al cielo buscándome
y abre para mí todas
las puertas de la vida.

Amor mío, en la hora
más oscura desgrana
tu risa, y si de pronto
ves que mi sangre mancha
las piedras de la calle,
ríe, porque tu risa
será para mis manos
como una espada fresca.

Junto al mar en otoño,
tu risa debe alzar
su cascada de espuma,
y en primavera, amor,
quiero tu risa como
la flor que yo esperaba,
la flor azul, la rosa
de mi patria sonora.

Ríete de la noche,
del día, de la luna,
ríete de las calles
torcidas de la isla,
ríete de este torpe
muchacho que te quiere,
pero cuando yo abro
los ojos y los cierro,
cuando mis pasos van,
cuando vuelven mis pasos,
niégame el pan, el aire,
la luz, la primavera,
pero tu risa nunca
porque me moriría.


IL TUO SORRISO

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.


di Pablo Neruda

NO TE QUIERO

No te quiero sino porque te quiero
y de quererte a no quererte llego
y de esperarte cuando no te espero
pasa mi corazón del frío al fuego.

Te quiero sólo porque a ti te quiero,
te odio sin fin, y odiándote te ruego,
y la medida de mi amor viajero
es no verte y amarte como un ciego.

Tal vez consumirá la luz de enero,
su rayo cruel, mi corazón entero,
robándome la llave del sosiego.

En esta historia sólo yo me muero
y moriré de amor porque te quiero,
porque te quiero, amor, a sangre y fuego.


NON T'AMO


Non t'amo
se non perché t'amo
e dall'amarti a non amarti giungo
e dall'attenderti quando non t'attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore.

Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine t'odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.

Forse consumerà la luce di Gennaio,
il raggio crudo, il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma.

In questa storia solo io muoio
e morirò d'amore perché t'amo,
perché t'amo, amore, a ferro e fuoco.


di Pablo Neruda

LA POESIA DEL CANE

LE 10 RICHIESTE DI UN CANE AL SUO PADRONE

1) La mia vita dura poco, 8 - 10 - 14 anni. Ogni separazione da te sarà per me una sofferenza; pensaci bene prima di conquistarmi.

2) Dammi il tempo di capire quello che mi chiedi.

3) Poni la fiducia in me, io vivo per questo.

4) Non ti inquietare a lungo con me e non rinchiudermi per punirmi. Tu hai il tuo lavoro, i tuoi divertimenti, i tuoi amici, mentre io ho solo te.

5) Parlami qualche volta, anche se non capisco bene le tue parole, ma io capisco il tono della tua voce.

6) Ricordati, qualunque cosa buona o cattiva tu mi farai, io non la dimenticherò mai…

7) Pensaci bene prima di darmi delle botte ! Il mio morso può frantumarti la mano, ma io non lo faccio.

8) Prima di sgridarmi perché non voglio ubbidirti o perché sarei pigro, pensa che potrei forse non sentirmi bene, o stare male per avere preso troppo sole, oppure il mio cuore è affaticato.

9) Preoccupati per me quando diventerò vecchio, anche tu lo diventerai un giorno.

10) Stammi vicino nei momenti difficili, non dire mai : questo non lo posso vedere ; non posso sopportare vederlo soffrire; se deve morire è meglio in mia assenza!
Ricordati : con te posso sopportare tutto più facilmente!!!


Tratto dal sito di Paolo Villani

SONO LA DONNA CHE SI E' SVEGLIATA

Sono la donna che si è svegliata
Mi sono alzata e sono diventata tempesta fra le ceneri dei miei figli bruciati
I miei villaggi in rovina e in cenere mi riempiono di rabbia contro il nemico
Oh compatriota, non mi guardare più debole e incapace,
La mia voce si mescola con migliaia di donne in piedi
Per rompere tutte insieme tutte queste sofferenze e queste catene.
Sono la donna che si è svegliata,
Ho trovato la mia strada e non tornerò mai indietro.

di Meena Alexander

IO DI PIU' NON POSSO DARTI

Io di più non posso darti.
Sono quel che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone, bruno.
Ah, come vorrei essere vetro,
tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è tremila chilometri lontano!
Essere la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
collana, profumi, seta antica di cui senti la mancanza
domandi: "Ah, ma dov'è".
Ah, e come vorrei essere
un'allegria fra tutte,
una sola, l'allegria della tua allegria!
Un Amore, un solo amore:
l'amore di cui tu ti innamorassi
Ma non sono che quello che sono.



YO NO PUEDO DARTE MAS


Yo no puedo darte más.
No soy más que lo que soy.

¡Ay, cómo quisiera ser
arena, sol, en estío!
Que te tendieses
descansado a descansar.
Que me dejaras
tu cuerpo al marcharte, huella
tierna, tibia, inolvidable.

La materia que te gusta,
Que tocas todos los días
Y que ves ya sin mirar.

¡Y, ay, cómo quisiera ser
una alegría entre todas,
una sola, la alegría
con que te alegras tú!
Un amor, un amor solo:
El amor del que tú te enamorases.

Pero
No soy más que lo que soy.


di Pedro Salinas da La voce a te dovuta

UN CARATTERE DIFFICILE (TEZHÂK HARAKTER)

Come una pietra al collo,
come il segno di un coltello,
come un velo nero,
un soldo di rame antico,
io ti porto sempre addosso,
non importa se mi pesi
dalla testa ai piedi,
non importa se soffro!
Come il segno di una magia,
pozione per la mia febbre,
come la forte rakia,
un dado bianco, già gettato -
con il freddo, con il fuoco - tutta la vita -
ti giuro o ti benedico,
buongiorno e addio,
amor morboso mio.

di Miriana Basheva

I BAMBINI IMPARANO CIO' CHE VIVONO

Children Learn What They Live

If children live with criticism, they learn to condemn.
If children live with hostility, they learn to fight.
If children live with fear, they learn to be apprehensive.
If children live with pity, they learn to feel sorry for themselves.
If children live with ridicule, they learn to feel shy.
If children live with jealousy, they learn to feel envy.
If children live with shame, they learn to feel guilty.
If children live with encouragement, they learn confidence.
If children live with tolerance, they learn patience.
If children live with praise, they learn appreciation.
If children live with acceptance, they learn to love.
If children live with approval, they learn to like themselves.
If children live with recognition, they learn it is good to have a goal.
If children live with sharing, they learn generosity.
If children live with honesty, they learn truthfulness.
If children live with fairness, they learn justice.
If children live with kindness and consideration, they learn respect.
If children live with security, they learn to have faith in themselves and in those about them.
If children live with friendliness, they learn the world is a nice place in which to live.


I bambini imparano ciò che vivono


Se un bambino vive nella critica impara a condannare
Se un bambino vive nell’ostilità impara ad aggredire
Se un bambino vive nella paura impara ad essere apprensivo
Se un bambino vive nella pietà impara a perdonarsi
Se un bambino vive nello scherno impara ad essere timido
Se un bambino vive nella gelosia impara ad essere invidioso
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole

Se un bambino vive nell’incoraggiamento impara ad avere fiducia
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente
Se un bambino vive nella considerazione impara ad apprezzare

Se un bambino vive nell’accettazione impara ad amare
Se un bambino vive nell’approvazione impara ad accettarsi
Se un bambino vive nell’onestà impara la sincerità
Se un bambino vive nella sicurezza impara ad avere fede in se stesso e negli altri
Se un bambino vive nell’amicizia e nella benevolenza impara che il mondo è un bel posto in cui vivere

di Dorothy Law Nolte

SUPPLICA A MIA MADRE

E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

di Pier Paolo Pasolini