La leggenda racconta che nella città di Argo, regnava il re Acriso con la sua sposa Euridice e la loro figlia Danae. Il tempo scorreva sereno ad Argo ma poiché era desiderio del re avere un figlio maschio cui lasciare il regno, lo stesso consultò un oracolo per sapere il futuro della sua casa. Nefasta fu la profezia! Apprese che non solo non avrebbe avuto figli maschi ma che un giorno sarebbe morto per mano di suo nipote, il figlio di Danae.
ll re, spaventato da questa tremenda predizione e con la mente ottenebrata dalla paura, fece costruire nel cortile del suo palazzo una stanza di bronzo dove imprigionò la figlia, sperando in questo modo che non fosse avvicinata da alcun uomo. Ma Zeus che dall’alto dell’Olimpo seguiva le vicende dei mortali, impietosito dalla sorte toccata alla giovane e bella fanciulla di cui si era innamorato, sotto forma di pioggia di gocce d’oro entrò nella sua cella e concepì quello che un giorno sarebbe diventato uno dei più grandi uomini dell’antichità: Perseo.
Re Acriso, scoperta la gravidanza della figlia (che fu costretta a confessare le origini divine del figlio), nonostante la terribile paura e la gran rabbia, non ebbe il coraggio di ucciderla ma aspettò che il bambino nascesse, per rinchiudere entrambi in una cassa che abbandono’ alla deriva nel mare. La loro sorte sarebbe stata sicuramente segnata se Zeus non avesse sospinto la cassa verso le rive dell’isola di Serifo.
ll re, spaventato da questa tremenda predizione e con la mente ottenebrata dalla paura, fece costruire nel cortile del suo palazzo una stanza di bronzo dove imprigionò la figlia, sperando in questo modo che non fosse avvicinata da alcun uomo. Ma Zeus che dall’alto dell’Olimpo seguiva le vicende dei mortali, impietosito dalla sorte toccata alla giovane e bella fanciulla di cui si era innamorato, sotto forma di pioggia di gocce d’oro entrò nella sua cella e concepì quello che un giorno sarebbe diventato uno dei più grandi uomini dell’antichità: Perseo.
Re Acriso, scoperta la gravidanza della figlia (che fu costretta a confessare le origini divine del figlio), nonostante la terribile paura e la gran rabbia, non ebbe il coraggio di ucciderla ma aspettò che il bambino nascesse, per rinchiudere entrambi in una cassa che abbandono’ alla deriva nel mare. La loro sorte sarebbe stata sicuramente segnata se Zeus non avesse sospinto la cassa verso le rive dell’isola di Serifo.
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