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Chiara Inesia


lunedì 17 marzo 2008

LE MEDICINE E LE PRATICHE NON CONVENZIONALI

di Aquilino Polito
Membro board scientifico nazionale
SNAMID per le Medicine non Convenzionali

Le medicine e le pratiche "non convenzionali" ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale sia sulla base delle indicazioni della Risoluzione n. 75 del Parlamento europeo del 29/5/97 e della Risoluzione n. 1206 del Consiglio d'Europa del 4/11/99 che sulla base della maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini oltre che degli indirizzi medici non convenzionali affermatisi in Europa, negli ultimi decenni, sono:
Agopuntura, Fitoterapia, Medicina Ayurvedica, Medicina Antroposofica, Medicina Omeopatica, Medicina Tradizionale cinese, Omotossicologia, Osteopatia, Chiropratica.

Tutte queste pratiche hanno in comune il fatto di considerare il malato e non la malattia a differenza della medicina Allopatica (detta anche Accademica o tradizionale) che è riuscita a parcellizzare l’uomo in tantissime e microscopiche specialità che non sempre concordano!
Oggi all’inizio del terzo millennio, dove le nanotecnologie e le indagini ultrasofisticate la fanno da padrone, dove è diventato difficile trovare un medico che utilizzi la “clinica” prima delle indagini, dove i farmaci sempre più costosi e sempre più tossici sono diventati la normalità, sempre di più le persone decidono di rivolgersi a metodi di cura diversi. Una volta questi percorsi diagnostico-terapeutici (perché di questo si tratta) venivano ingiustamente ed erroneamente definiti “alternativi”, oggi molto più semplicemente vengono definiti “ non convenzionali.

Tra queste discipline l’Omeopatia e l’Omotossicologia, l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese rappresentano le maggiormente utilizzate dai medici e dai pazienti.
Questi percorsi terapeutici pur se apprezzati da moltissimi pazienti (in Italia si stima che circa il 10% dei pazienti si rivolge a pratiche non convenzionali) sono avversati a volte in modo veramente “viscerale” dalla cosiddetta medicina accademica; ovviamente i maggiori detrattori sono quelli meno informati sulle metodologie non convenzionali!

Il perché di questa avversione, oltre all’ignoranza (della materia!) ha origini a mio parere, molto più antiche e per darne conto bisogna fare qualche passo indietro.
Bisogna spostarsi a Lipsia, in un giorno qualunque del 1789 nell’ambulatorio di Christian Friedrich Samuel Hahnemann, uno dei più famosi medici della città e forse della Sassonia, che improvvisamente affacciandosi alla porta della sala d’attesa e pronuncia la frase che ritengo abbia creato un baratro tra la medicina accademica e quella che sarà l’Omeopatia.

"...amici miei, potete andarvene da qui, io non so alleviare le vostre sofferenze, non sono capace di guarirvi e non voglio quindi rubare il vostro denaro";

questa frase, pronunciata da un valente rappresentante dell’allora medicina accademica, faceva chiaramente intendere che il valore delle usuali terapie fondate su emetici, purganti, sanguisughe e salassi era di fatto inesistente, e questo non fu affatto gradito ai medici che facevano fortuna prescrivendo quelle inutili terapie.
Questo comportamento non deve lasciare perplessi e si inserisce perfettamente nel travaglio culturale settecentesco.
Erano gli anni delle grandi rivoluzioni sia nel campo politico che di quello medico e che porteranno al positivismo ottocentesco.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara,
spero che la medicina non convenzionale pian piano possa affiancarsi alla medicina tradizionale. Penso che la collaborazione tra le due diverse metodologie possa essere fruttuosa per tutti. Secondo me si tratta solo di essere aperti…comunicare senza pregiudizi, da una parte e dall’altra. A fine maggio frequenterò un corso di tre giorni di riflessologia applicata…è un po una mia curiosità. E’ da qualche tempo che sto seguendo questa cosa e vorrei saperne di più.
Ciao e buona serata,
Massimo

Chiara Inesia Sampaolesi ha detto...

Ciao Massimo,

già molti medici integrano medicina convenzionale con medicina complementare e credo anche io che sia l'integrazione tra le varie conoscenze che ci possa consentire di aiutare sempre più efficacemente le persone con i loro problemi.

Non ho mai approfondito ciò che tu andrai a fare prossimamente, ma sono convinta che anche quella possa essere un'interessante chiave di lettura.
In bocca al lupo!
Buona giornata!

Chiara Inesia