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E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro
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Chiara Inesia


lunedì 25 febbraio 2008

RAPPORTI A DISTANZA

Una manager in carriera, da alcuni giorni si trovava a Parigi per motivi di lavoro. Un giorno riceve una lettera dal suo fidanzato, che vive in Italia, nella quale c’era scritto:
“Cara Giulia, non sopporto più questa situazione, e ho deciso di interrompere la nostra relazione. La distanza che ci separa è troppo grande. Devo ammettere che ti sono stato infedele 10 volte da quando te ne sei andata, e tu non meriti questo. Mi dispiace. Per favore, mi potresti restituire la foto che ti ho mandato? Con amore. Luigi”
La donna, molto ferita, chiese a tutte le sue colleghe di lavoro che le regalassero le foto dei loro fidanzati, amici, zii, cugini, fratelli, ecc…Insieme alla foto di Luigi, mise in una busta anche tutte quelle regalatele dalle amiche, circa 57 foto in tutto. E una nota che diceva:“Luigi, perdonami, non riesco a ricordarmi chi ca..o sei! Cerca la tua foto nel pacchetto e restituiscimi il resto!”

LA RANA E LO SCORPIONE

Una rana stava serenamente sguazzando in un fiume quando ad una sponda si avvicinò uno scorpione.
"Devo passare dall'altra parte" disse "ma non so come fare, io non so nuotare e se provo affogherò. Tu potresti aiutarmi trasportandomi sul tuo dorso, te ne sarei molto grato".
La rana perplessa rispose: "Ma se io ti lascio salire sul mio dorso tu potresti pungermi ed uccidermi!".
Lo scorpione rassicurò la rana: "Non ti preoccupare, perché dovrei farlo, se ti pungessi morirei anch'io perché affogheremmo entrambi nel fondo".
La rana si sentì rassicurata dalle spiegazioni dello scorpione e lo fece salire. Quando furono a metà del fiume, lo scorpione punse la rana. La rana stupita dal gesto dello scorpione mentre stava affondando insieme a lui trovò la forza di chiedergli: "Ma perché l'hai fatto adesso moriremo entrambi?"
Lo scorpione rispose "Non ho potuto farne a meno, questa è la mia natura".

IL NEGOZIO

Un giovane sognò di entrare in un grande negozio. A far da commesso, dietro il bancone c'era un angelo. "Che cosa vendete qui?", chiese il giovane. "Tutto ciò che desidera", rispose cortesemente l'angelo. Il giovane cominciò ad elencare: "Vorrei la fine di tutte le guerre nel mondo, più giustizia per gli sfruttati, tolleranza e generosità verso gli stranieri, più amore nelle famiglie, lavoro per i disoccupati, più comunione nella Chiesa e... e...".
L'angelo lo interruppe: "Mi dispiace, signore. Lei mi ha frainteso. Noi non vendiamo frutti, noi vendiamo solo semi".

CONSOLAZIONE

Una bambina torna dalla casa di una vicina alla quale era appena morta, in modo tragico, la figlioletta di otto anni.
"Perché sei andata?" le domanda il padre."Per consolare la sua mamma".
"E che potevi fare, tu così piccola, per consolarla?".
"Le sono salita in grembo e ho pianto con lei".

PRIMA LE PIETRE

Un esperto in time management, tenendo un seminario ad un gruppo di studenti, usò un’illustrazione che rimase per sempre impressa nelle loro menti.
Per colpire nel segno il suo uditorio di menti eccellenti, propose un quiz, poggiando sulla cattedra di fronte a un barattolo di vetro, di quelli solitamente usati per la conserva di pomodoro.
Chinatosi sotto la cattedra, tirò fuori una decina di pietre, di forma irregolare, grandi circa un pugno, e con attenzione, una alla volta, le infilò nel barattolo.
Quando il barattolo fu riempito completamente e nessun’altra pietra poteva essere aggiunta, chiese alla classe: “Il barattolo è pieno?” Tutti risposero di sì. “Davvero?”.
Si chinò di nuovo sotto il tavolo e tirò fuori un secchiello di ghiaia. Versò la ghiaia agitando leggermente il barattolo, di modo che i sassolini scivolassero negli spazi tra le pietre. Chiese di nuovo: “Adesso il barattolo è pieno?”.
A questo punto la classe aveva capito: “Probabilmente no” rispose uno.“Bene” replicò l’insegnante.
Si chinò sotto il tavolo e prese un secchiello di sabbia, la versò nel barattolo, riempiendo tutto lo spazio rimasto libero. Di nuovo, “Il barattolo è pieno?”.“No!” rispose in coro la classe.“Bene!” riprese l’insegnante.Tirata fuori una brocca d’acqua, la versò nel barattolo riempiendolo fino all’orlo.
“Qual’è la morale della storia?”, chiese a questo punto. Una mano si levò all’istante “ La morale è, non importa quanto fitta di impegni sia la tua agenda, se lavori sodo ci sarà sempre un buco per aggiungere qualcos’altro!”.
“No, il punto non è questo”.“La verità che questa illustrazione ci insegna è: se non metti prima le pietre, non ce le metterai mai”.
Quali sono le “pietre” della tua vita? I tuoi figli, i tuoi cari, il tuo grado di istruzione, i tuoi sogni, una giusta causa... Insegnare o investire nelle vite di altri, fare cose che ami, avere tempo per te stesso, la tua salute, la persona della tua vita. Ricorda di mettere queste “pietre” prima, altrimenti non entreranno mai.
Se ti esaurisci per le piccole cose (la ghiaia, la sabbia), allora riempirai la tua vita con cose minori di cui ti preoccuperai non dando mai veramente “tempo di qualità” alle cose grandi e importanti (le pietre).
Quali sono le “pietre” nella tua vita?
Metti nel barattolo prima quelle.

LA MACCHIA NERA

Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lomostrò agli allievi.
"Che cosa vedete?", chiese.
"Una macchia nera!", risposero in coro.
"Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola", ribatté il maestro, "e nessuno ha visto il grande foglio bianco".