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Chiara Inesia


giovedì 27 marzo 2008

URANO E L'EROS

di Maria Teresa Mazzoni

Nella sequenza planetaria, se Saturno rappresenta il passato, la regola, il limite e la difesa dello status quo – Urano è il nuovo che irrompe nella vita quotidiana interrompendo il ritmo degli schemi collaudati, capovolgendo i modelli precostituiti, sovvertendo i parametri sociali e culturali del luogo e del tempo a cui l’uomo appartiene.

C’è soprattutto un settore della vita e dell’espressione umana che la collettività ha sempre cercato di irreggimentare: quello della dimensione amorosa.
L’incesto, come ha affermato Freud, è stato uno dei primi tabù umani e il nono comandamento “Non desiderare la donna d’altri” si ricollega alla stessa proibizione: non amare la propria madre, la propria sorella, le donne del proprio clan.
La civiltà, fin dai suoi primi stadi, ha cercato di regolamentare il matrimonio sviluppando vari sistemi il cui scopo era quello di stabilire delle regole per la sessualità; la stessa cosa ha fatto la religione.
Ma Eros è una divinità ambigua, perché come dice Jung: “appartiene da un lato all’originale natura animale dell’uomo…………….dall’altro………è apparentato con le forme più alte dello spirito”; di conseguenza assegnargli dei confini non è semplice.

Eros è quella forza coesiva della natura che spinge l’uomo ad uscire fuori da sé per andare verso l’Altro e per abbracciare qualcosa di più grande del suo Io limitato; è l’impulso che si realizza solo per mezzo dell’incontro; è il desiderio di ritrovare in un’altra persona quella parte di sé che, per varie ragioni ma soprattutto per i vari condizionamenti, si è persa alla nascita.
Per tutti questi motivi la sessualità, per quanto non possa completamente prescindere dalle situazioni culturali, conserva un aspetto di libertà e imprevedibilità che può disorientare l’individuo e turbare l’ordine sociale.

Questo ruolo dell’eros è svolto astrologicamente, secondo me, da Urano.
Marte e Venere, pianeti comunemente legati all’amore e alla sessualità, hanno soprattutto una funzione fisico/biologica; il loro livello di comunicazione corrisponde all’Elemento Terra perché riguardano la sessualità maschile e femminile.
Più precisamente il desiderio sessuale presente in entrambi i sessi è indicato da Marte; il modo di dare e ricevere amore, di amare fisicamente è simboleggiato da Venere.
Le tensioni sentimentali sono poi correlate al Sole e alla Luna; l’affinità mentale e culturale riguarda Mercurio; il fascino e le illusioni sono appannaggio di Nettuno; ma l’intuizione improvvisa di ciò che l’altro può rappresentare per noi, la perdita degli abituali punti di riferimento caratteristica dell’innamoramento, l’inquietante mutamento dell’Io, sono opera di Urano.

Questo è l’eros che ci pone di fronte all’imprevedibile, che ci fa intravedere orizzonti diversi e dimensioni mai immaginate, che ci proietta in un universo assolutamente sconosciuto dove rischiamo di perdere la nostra identità, ma possiamo anche trasformarla attraverso un’esperienza che, secondo Jung, è addirittura di tipo iniziatico.
In essa gioia e sofferenza, illusione e verità, felicità e paura convivono intrecciandosi in una suggestione emotiva che ci può far trascendere la nostra soggettività limitata proiettandoci verso un’intuizione di totalità che ci sconvolge.
L’Io si sente estraneo a se stesso perché improvvisamente avverte la sua solitudine e comprende il suo intimo bisogno: il bisogno dell’Altro.

La mancanza di autonomia, l’incapacità a capirsi, il senso di inadeguatezza di fronte al mondo, sembrano poter essere finalmente superati da quell’incontro che trasforma l’Io in Noi e la sensazione di poter esplorare attraverso l’Altro le dimensioni più nascoste della propria personalità, di potersi avventurare insieme sul terreno oscuro e misterioso dell’Essere e condividere l’autentico significato della vita - sconvolgono l’esistenza quotidiana spingendo l’Io e il Tu verso quella grande esperienza che è l’autoconoscenza.
Questa esperienza può essere anche un grande miraggio perché travolti da quella sensazione di imprescindibilità e irrinunciabilità che caratterizzano l’azione di Urano, dal balenante e misterioso ricordo di un Paradiso perduto che si potrebbe riconquistare, l’Io può intravedere meraviglie inesistenti e incorrere in errori imperdonabili.

E’ l’eterna storia della Caduta che si ripete all’infinito; ma dovremmo sapere come la crescita e la presa di coscienza siano strettamente legate ad essa e come l’autenticità dell’uomo consista proprio nell’accettare il rischio dell’errore.
Soltanto misurandosi con questa possibilità e con la sofferenza che ne deriva, l’uomo avvia il processo della sua “crescita” perché nello Sbaglio, nel Peccato, nella Trasgressione si nasconde la Conoscenza.

Urano propone tutto questo con la sua energia innovativa e l’Amore, l’Eros, l’Affettività diventano la causa primigenia dell’Esistere.
A livello affettivo Urano in astrologia pone l’accento sulla maggiore o minore indipendenza dell’eros, sull’aspirazione - consapevole o meno – a vivere l’esperienza amorosa prescindendo dalle regole, dai vincoli, dai legami ed è la sua azione che nell’individuo libera le energie non “agite”. Queste, arrivando alla coscienza, rompono l’equilibrio dei precedenti parametri affettivi; la linearità delle scelte viene messa in discussione; l’imprevisto irrompe nella vita e negli affetti. L’eros e i sentimenti toccati dal pianeta esprimono una vitalità che l’Io non conosceva e gli aspetti della personalità che fino a quel momento non avevano mai vissuto preché bloccati nell’inconscio, esplodono senza preavviso.
Sono i momenti dei grandi Amori, delle grandi Passioni ma anche delle grandi Crisi affettive ed esistenziali.

Tuttavia nei temi natali, quando Urano è legato ai pianeti dell’affettività, simboleggia la possibilità di un processo evolutivo che si sviluppa attraverso la vita affettiva e se il pianeta si trova nella VII Casa, soprattutto in un tema femminile, la sua simbologia è legata alla spiritualità e alla trascendenza dell’eros.
Esso indica infatti quello che l’Io aspira a dividere con l’Altro anche a livello spirituale e come cammino evolutivo vissuto all’interno della coppia; per cui all’istinto e alla passione – temi iniziali della relazione amorosa – dovranno seguire la consapevolezza delle proprie motivazioni interiori e l’accettazione dell’altro nella sua reale identità.

Urano è la Differenziazione e se all’inizio rappresenta quell’aspetto dell’Eros che ci fa intuire la possibilità di una unione totale nella quale convergano anche le parti dell’Io che si sono perse alla nascita; se è l’innamoramento, il colpo di fulmine, la sensazione che ciò che era non è più e d’ora in avanti tutto sarà diverso – in un secondo momento è il “risveglio”, la presa di coscienza a cui si arriva attraverso la rimessa in discussione di se stessi e del partner; è la “crisi”.

Nella prima fase dell’amore si è vissuto uno stato di grazia simile al rapporto simbiotico che c’è tra madre e figlio nella prima infanzia: le differenze tra l’Io e il Tu sono state annullate e l’altro è stato sentito come psicologicamente identico a sé.
Ma questo periodo idilliaco in cui psicologicamente si verificano potenti fenomeni di proiezione viene regolarmente superato. L’individualità viene così recuperata e si prende coscienza della vera personalità dell’altro; ma l’identità originaria si spezza e l’armonia, la fiducia, il totale abbandono si perdono.
E’ un momento di delusione inevitabile per ciò che l’altro non è e non può rappresentare, ma è anche il momento in cui ritirando le precedenti proiezioni, ci si può rendere conto, proprio attraverso Urano, di come nell’altro ci abbia attratto la sensazione di poter vivere insieme ciò che da soli non si riesce a vivere. Perché il ruolo del pianeta a livello di Eros è, secondo me, quello che Jung chiama “funzione trascendente” ossia l’unificazione dei contenuti consci ed inconsci; questi facilitano l’emergere di qualcosa che, pur non eliminando completamente le tensioni interiori, le può allentare attraverso una nuova situazione.

Si può allora, in virtù di Urano, approdare ad un nuovo sviluppo del rapporto, all’accettazione dell’altro nella sua autentica identità ma soprattutto si può realizzare un rimodellamento reciproco grazie al quale la relazione, non più basata solo sull’istinto, diventa consapevole e in quanto tale può cercare di realizzare le aspirazioni trascendenti del pianeta.
Questo adombra una svolta evolutiva che non potrà essere indolore proprio per il percorso di “crescita” che esso propone, ma la sua presenza simboleggia il desiderio di una comunicazione intensa, profonda e non tradizionale; un libero scambio delle idee, un’autentica parità e il rispetto reciproco, l’amicizia e la complicità, la condivisione di una vita che sappia superare la banalità e la routine.

Urano in amore non è facile da vivere perché la sua spinta trasgressiva, sempre volta verso altre possibilità, implica un continuum di momenti progressivi e regressivi che coinvolgono in profondità la personalità e il suo rapporto di coppia; ma proprio per le capacità trasformatrici dell’Eros può condurre ad una relazione autentica e praticamente inesauribile.

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