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Chiara Inesia


martedì 8 aprile 2008

ADE O ADES

Ade o Ades (dal greco "Aides = l'invisibile") nella mitologia greca era figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus e di Poseidone, venerato come padrone e signore del regno dei defunti la cui corte era formata da figure mostruose quali: demoni della morte (Thanatos), demoni del sonno (Hypnos), demoni della morte violenta nei campi di battaglia (Keres), demoni della violenza della tempesta (Arpie), demoni del rimorso e della maledizione divina (Erinni) e tanti altri.

La figura di Ade non aveva però solo un significato funesto era infatti considerato anche dispensatore delle ricchezze celate nel seno della terra.

da http://www.elicriso.it/


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IL MITO DI PERSEO

Immagine: Perseo di Benvenuto Cellini, Loggia dei Lanzi Piazza della Signoria Firenze


La leggenda racconta che nella città di Argo, regnava il re Acriso con la sua sposa Euridice e la loro figlia Danae. Il tempo scorreva sereno ad Argo ma poiché era desiderio del re avere un figlio maschio cui lasciare il regno, lo stesso consultò un oracolo per sapere il futuro della sua casa. Nefasta fu la profezia! Apprese che non solo non avrebbe avuto figli maschi ma che un giorno sarebbe morto per mano di suo nipote, il figlio di Danae.

ll re, spaventato da questa tremenda predizione e con la mente ottenebrata dalla paura, fece costruire nel cortile del suo palazzo una stanza di bronzo dove imprigionò la figlia, sperando in questo modo che non fosse avvicinata da alcun uomo. Ma Zeus che dall’alto dell’Olimpo seguiva le vicende dei mortali, impietosito dalla sorte toccata alla giovane e bella fanciulla di cui si era innamorato, sotto forma di pioggia di gocce d’oro entrò nella sua cella e concepì quello che un giorno sarebbe diventato uno dei più grandi uomini dell’antichità: Perseo.

Re Acriso, scoperta la gravidanza della figlia (che fu costretta a confessare le origini divine del figlio), nonostante la terribile paura e la gran rabbia, non ebbe il coraggio di ucciderla ma aspettò che il bambino nascesse, per rinchiudere entrambi in una cassa che abbandono’ alla deriva nel mare. La loro sorte sarebbe stata sicuramente segnata se Zeus non avesse sospinto la cassa verso le rive dell’isola di Serifo.


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NOSTALGIA DI CASA (Navajo)

Un'ora di crepuscolo

avvolta dal fuoco sacro

e in Te entrerò, Spirito delle Sabbie.

La tua notte rinfreschi il desiderio

di stare tra la mia gente, adesso.

CANTO DELLO SCIAMANO (Tribù Chippewa)

Canto e sogno nel mio povero modo

sopra la terra,

io, che sbarcherò ancora

sopra la terra.

PREGHIERA RITUALE APACHE

Grande Spirito Blu della montagna,
nella casa di nubi blu,
presso la croce di miraggio azzurro,
sei nato, un giorno.
Là c'è solo bontà,
e di tanta bontà io sono grato.

Grande Spirito Giallo
che vivi a Sud, sulle montagne,
di gialle nubi è il Tuo corpo immenso.
Sovrano degli spiriti dei monti,
Sacra Divinità,
anche Tu di bontà Ti nutri e vivi.

Grande Spirito Bianco d' Occidente,
il Tuo corpo è di candido miraggio.
Sovrano degli spiriti dei monti,
Sacra Divinità,
ch' io sia felice delle Tue parole,
e che Tu possa godere delle mie.

Grande Spirito Nero a Settentrione,
di nere nubi è il Tuo corpo immenso.
Ed è per questo, Grande Spirito Nero,
che la Tua voce mi fa felice.
Possa farTi felice anche la mia.
E tutto ora è bontà.


da www.indianiamericani.it