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E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro
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Chiara Inesia


sabato 23 febbraio 2008

LA CORRUZIONE

Un capomastro lavorava da molti anni alle dipendenze di una grossa società edile. Un giorno ricevette l'ordine di costruire una villa esemplare secondo un progetto a suo piacere.
Poteva costruirla nel posto che più gradiva e non badare alle spese.
I lavori cominciarono ben presto. Ma, approfittando di questa cieca fiducia, il capomastro pensò di usare materiali scadenti, di assumere operai poco competenti a stipendio più basso, e di intascare così la somma risparmiata.
Quando la villa fu terminata, durante una festicciola, il capomastro consegnò al Presidente della società la chiave d'entrata. Il Presidente gliela restituì sorridendo e disse, stringendogli la mano: "Questa villa è il nostro regalo per lei in segno di stima e di riconoscenza".

CONCRETEZZA

"Che cos'è lo Zen?" fu chiesto a un maestro.
E lui rispose: "Si mangia quando si ha fame, si beve quando si ha sete, ci si copre quando fa freddo e ci si sventola quando fa caldo".

UN BIMBO

Un bimbo pronto a nascere domanda a Dio: "Dicono che sarò inviato sulla terra, com'é che starò laggiù, cosí piccolo e indifeso? E Dio rispose: "Fra tanti Angeli io ne ho scelto uno molto speciale per te"Ed il bimbo domanda ancora:" Qui in Cielo io non faccio niente, soltanto rido e canto e questo mi basta per essere felice, sarò felice ?"
Il tuo Angelo Custode canterà e sorriderà per te". Rispose Dio "Ogni giorno, ogni momento, sentirai l'Amore del tuo Angelo e sarai felice"
" Come riuscirò a comprendere la loro lingua quando parleranno con me? Io non conosco il loro linguaggio"Domanda ancora il bimbo.
Dio sorride: " Con molta pazienza ed affetto, il tuo Angelo t'insegnerà a parlare "E che farò quando vorro parlarTi?"
"Il tuo Angelo, unirà le tue mani e t'insegnerà a pregare"
"Ho sentito che nella terra ci sono persone cattive. Chi mi proteggerà?""
Il tuo Angelo ti difenderà anche quando questo significherà rischiare la propria vita".
Il bimbo insiste: "Ma io sarò sempre triste perché non potrò più vederti!"
"Il tuo Angelo, ti parlerà di me, t'insegnerà il modo per venire a Me, ed Io starò sempre dentro di te".
Per un momento c'era pace in Cielo, ma si cominciavano a sentire delle voci dalla terra.
Il bimbo tutto affrettato chiede sottovoce "Oh! mio Dio! Se dovessi partire adesso, dimmi almeno il nome del mio Angelo!
E Dio rispose: " Chiamerai il tuo Angelo - Mamma".

DUE PASSEROTTI

Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami.
Dopo un po', il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta disse: "Oh,come sono belle queste foglie verdi!".
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: "Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!".E quello di sopra, indispettito: "Tu sei cieco! Sono verdi!".
E l'altro dal basso con il becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla! Sei matto!".Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse.
Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto emise un "oh" di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!".
Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima".
Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro: "Guarda un po' che sono verdi".

L'ISOLA CHE NON C'E'

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore.
Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto.
La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?“ "Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te." L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".
Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te". Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.
All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me“ Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio.
Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?“ "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere "Il Tempo?" si interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?".
Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".

TUTTA LA FORZA

Il padre guardava il suo bambino che cercava di spostare un vaso di fiori molto pesante.
Il piccolino si sforzava, sbuffava, brontolava, ma non riusciva a smuovere il vaso di un millimetro.
"Hai usato proprio tutte le tue forze?", gli chiese il padre.
"Sì", rispose il bambino.
"No", ribattè il padre, "perché non mi hai chiesto di aiutarti".

STRATEGIA

Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi ed un cartello recante la scritta: "Sono cieco,aiutatemi per favore".
Un pubblicitario che passeggiava là vicino si ferma e nota che aveva solo pochi centesimi nel suo Cappello. Si china e versa altre monete, poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prende il cartello, lo gira e scrive un'altra frase.
Quello stesso pomeriggio il Pubblicitario torna dal non Vedente e nota che il suo cappello è pieno di monete e banconote.
Il non vedente riconosce il passo dell'uomo: chiede se sia stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa ha scritto. Il pubblicitario risponde "Niente che non sia vero - ho solo riscritto il tuo in maniera diversa", sorride e va via.
Il non vedente non seppe mai che sul suo cartello c'era scritto: "Oggi è primavera...ed io non la posso vedere".

CHE PAROLE?

Un uomo, preoccupato perché il suo matrimonio era in crisi, si recò a chiedere consiglio da un famoso maestro.
Questi lo ascoltò e poi gli disse: "Devi imparare ad ascoltare tua moglie".
L'uomo prese a cuore questo consiglio e tornò dopo un mese per dire che aveva ascoltato ogni parola che la moglie dicesse. Il maestro gli disse sorridendo: "Ora torna a casa e ascolta ogni parola che non dice".

Che parole bisogna dire per dare gioia?
Che parole bisogna dire per dare felicità?
Bisogna dire amicizia? Bisogna dire concordia?
Bisogna dire anche libertà? O bisogna prenderti la mano?
Che parole bisogna dire per dare Amore?
Che parole bisogna dire per dare tenerezza?
Bisogna dire ti amo? Bisogna dire sempre?
Bisogna dire anche bambini? O bisogna prenderti la mano?
Che parole bisogna dire? Che parole?
E se non dico niente, se taccio?
Se ti guardo semplicemente
E se ti sorrido
Allora la mia mano prenderà da sola la tua
E tu sentirai queste parole
Nel mio silenzio

Blandine (19 anni, morta di un cancro osseo)


tratto da: Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Elledici 1990

ASTROLOGIA E MEDICINA

di Chiara Inesia Sampaolesi

L’astrologia ha origini molto antiche, sembra risalga ai tempi dell’antica Mesopotamia Babilonese (2000 a.C. secondo alcuni, 3000 a.C. secondo altri).
Proprio tra le rovine di Ninevak, in Mesopotania, sono state trovate delle tavolette che mostrano come l’astrologia abbia conosciuto un periodo di grande splendore già nel VII secolo a.C.. Esse riassumono conoscenze molto antiche, risalenti fino all’epoca del re assiro Sargon il Vecchio, quando i sapienti di corte avevano scoperto delle coincidenze fra determinate configurazioni planetarie e il diffondersi di alcune malattie.
Tutte le più importanti civiltà antiche hanno dedicato grande attenzione all’osservazione dei fenomeni celesti e sviluppato una propria astrologia; ricordiamo l’astrologia Vedica dell’India, l’astrologia cinese, quella del popolo Maya e degli antichi Egizi.
Del resto fin dalla più remota antichità è nota la correlazione dell’attività lunare con le acque, ad esempio con le maree e se teniamo conto che il corpo umano è costituito dal 70% di acqua, possiamo ragionevolmente pensare che ci possa anche essere una certa correlazione tra l’attività lunare e il corpo umano, o meglio con i suoi umori, intendendo con questo l’accezione specifica del termine, quale quella di tutti i liquidi esistenti in un organismo animale.
Fino all’avvento del pensiero Galileiano si può dire che l’astrologia è stata strettamente correlata all’astronomia, lo stesso Galileo Galilei e altri suoi contemporanei erano astrologi, non era insolito, infatti, per questi scienziati fornire consulenze astrologiche ai potenti signori dai quali spesso dipendevano.
Ma la correlazione più antica dell’astrologia è proprio con la medicina.
I sacerdoti-astronomi Caldei, antichi saggi della Mesopotamia del XIV secolo a.C., considerati i padri dell’astrologia, furono i primi ad associare medicina e astrologia. Anche in Grecia, dove l’astrologia ebbe una notevole importanza, grandi studiosi e filosofi, quali Eraclito, Empedocle e Pitagora si occuparono di cercare la logica e l’armonia celata nei rapporti tra uomo e cosmo; lo stesso Ippocrate (460-377 a.C.), padre della medicina occidentale, seppe equilibrare in questa scienza la teoria e l’osservazione; egli riteneva l’esame astrologico fondamentale nel definire una diagnosi e sosteneva che:

“Chi ignora l’astrologia non deve essere considerato un medico, ma un idiota”.

Il medico e farmacologo Galeno, personaggio influente dell’antica Roma, introdusse la medicina astrologica come pratica importante, sostenendo che:

“Lo stato del cielo, la stagione dell’anno, la regione o il paese in cui ci si trova devono essere tenute presenti quando si fa una diagnosi e si stabilisce una terapia”

e mise addirittura a punto un sistema per predire il decorso e l’esito di una malattia per mezzo di dati astronomici.
Nello stesso periodo anche il grande matematico, astronomo e astrologo Tolomeo, insegnando alla scuola d’Alessandria, sosteneva che per diagnosticare e trattare ogni malattia bisognasse tenere conto della carta del cielo, della stagione e del luogo. E’ suo il Tetrabiblos, fondamentale trattato, considerato la Bibbia dell’astrologia, base delle conoscenze moderne.
Un altro interessante collegamento tra medicina e astrologia ci viene grazie al poeta latino Marco Manilio (I sec. a.C. - I sec. d.C.) che formulò la teoria dell’uomo zodiacale, associando ogni parte anatomica del corpo umano a un segno dello zodiaco, in modo che gli oroscopi così tracciati indicavano le condizioni di salute e le abitudini personali dell’individuo.
Anche Paracelso (grande medico, alchimista, filosofo e astrologo del rinascimento italiano) riteneva che il macrocosmo degli astri fosse riflesso nel microcosmo dell’uomo e che il medico dovrebbe anche essere astrologo e conoscere il cielo, poiché i pianeti e le stelle agiscono invisibilmente sull’essere umano. Egli nella prima metà del XVI secolo riteneva che:

“come infatti attraverso uno specchio ci si può osservare con cura punto per punto, lo stesso modo il medico deve conoscere l’uomo con precisione, ricavando la propria scienza dallo specchio dei quattro elementi e rappresentandosi il microcosmo nella sua interezza [..] l’uomo è dunque un’immagine in uno specchio, un riflesso dei quattro elementi e la scomparsa dei quattro elementi comporta la scomparsa dell’uomo. Ora, il riflesso di ciò che è esterno si fissa nello specchio e permette l’esistenza dell’immagine interiore: la filosofia quindi non è che scienza e sapere totale circa le cose che conferiscono allo specchio la sua luce. Come in uno specchio nessuno può conoscere la propria natura e penetrare ciò che egli è (poiché egli è nello specchio nient'altro che una morta immagine), così l’uomo non è nulla in sé stesso e non contiene in sé nient'altro che ciò che gli deriva dalla conoscenza esteriore e di cui egli è l’immagine nello specchio.”

Inizialmente l’astrologia era certamente più focalizzata sul riconoscere predizioni e influenze astrali sulle persone o sugli avvenimenti, che su una corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo, così come possiamo intenderla oggi grazie anche alle scoperte del campo quantico; dunque, si è dovuto attendere l’avvento dell’astrologia umanistica negli anni ‘60 perché gli astrologi cominciassero a pensare seriamente alla carta del cielo in termini di crescita e trasformazione psicologica personale.
L’astrologia tradizionale, infatti, maggiormente focalizzata sugli eventi esterni trattava l’individuo quale

“vittima potenziale di un universo indifferente sul quale egli aveva un controllo minimo se non nullo. Di conseguenza, gli astrologi erano fin troppo compiacenti nel fornire ciò che veniva loro richiesto dal pubblico: predizioni, consigli, avvertimenti e soluzioni semplicistiche a quelli che oggi noi ravvisiamo essere complessi problemi di tipo psicologico.” (Glen Perry, Ph. D.)

Fu Carl Jung, medico psichiatra svizzero, fondatore della psicanalisi, il primo a riconoscere il grande potenziale dell’astrologia, vista come strumento per esplorare le profondità della psiche umana e, dunque, come specchio attraverso il quale riflettersi e conoscersi così come già anticipato secoli addietro da Paracelso.
Nella sua lettera a Freud del 1911 scrive, infatti:

“... Di sera sono molto impegnato con l’astrologia. Sto facendo dei calcoli oroscopici per rintracciarvi il grado di verità psicologica. Fino adesso ci sono alcune cose strane che a Lei sicuramente devono sembrar incredibili.”

E nella lettera ad Oswall del 1928 sostiene che:

“L’astrologia non è semplicemente una superstizione ma contiene certi dati di fatto psicologici (come anche la teosofia) che non sono di poca importanza. L’astrologia in verità non ha niente a che fare con gli astri, ma è la psicologia millenaria (5000 anni) dell’antichità e del medioevo. Purtroppo in questa lettera non posso fornire prove o spiegazioni. ... Ma in tutti quei campi strani c’è qualcosa che vale la pena di conoscere e che oggigiorno il razionalismo velocemente ha messo da parte. Questo “qualcosa” è la psicologia proiettata. ...”.

E ancora nella lettera del 1947 a Raman, famoso astrologo indiano, scrisse:

“ ... Nelle diagnosi psicologiche difficili faccio spesso fare un oroscopo per acquistare un altro, nuovo punto di vista. In molti casi i dati astrologici contenevano una spiegazione per certi fatti che altrimenti non avrei capito. Da tali esperienze dedussi che l’astrologia è di particolare interesse per lo psicologo. Si basa su un fatto dell’esperienza psichica che chiamiamo “proiezioni”, cioè sono per così dire contenuti psichici che troviamo nelle costellazioni degli astri. Originariamente nacque così l’idea che questi contenuti venivano dagli astri, mentre sono semplicemente in un rapporto sincronistico ...”.

Dane Rudhyar (Parigi 1895 – San Francisco 1985), pioniere della moderna astrologia transpersonale, fu il primo ad integrare l’astrologia con la psicologia umanistica (avviatasi nel 1951 con il libro “La terapia centrata sul cliente” Di Rogers), fondata su un nuovo concetto di salute nel quale l’individuo sano è colui che giunge alla propria autorealizzazione, al pieno sviluppo delle proprie potenzialità, colui che diventa ciò che è e non il semplice adattato. Secondo Rudhyar, infatti, la carta del cielo poteva essere utilizzata come uno strumento per rilevare il complesso mondo interiore che gli umanisti stavano cominciando ad esplorare.

“Nel 1969 fondò il Comitato Internazionale per l’Astrologia Umanistica e dichiarò che l’astrologia era, o doveva essere, soprattutto una tecnica per la comprensione della natura umana. Denunciò il determinismo implicito nell’astrologia previsionale e si concentrò invece sulle potenzialità dell’astrologia quale linguaggio simbolico. Invece di considerare i pianeti quali trasmettitori di influssi fisici, Rudhyar li considerò quali simboli di funzioni umane. L’astrologia, considerata come linguaggio psicologico e strumento diagnostico, poteva servire da guida all’integrazione e trasformazione della personalità. L’approccio di Rudhyar era ‘incentrato sulla persona’ nel senso che ciascuna carta del cielo era unica; l’oroscopo rappresentava l’insieme delle potenzialità dell’individuo, in cui nessun pianeta era ‘buono’ o ‘cattivo’, ma piuttosto ciascun elemento andava considerato parte di un tutto organico. Gli eventi non venivano interpretati come fatti isolati, con effetti fortunati o sfortunati, bensì come specifiche manifestazioni di fasi di cicli di sviluppo aventi uno scopo ben preciso; un evento traeva il proprio significato dalla fase che rappresentava nel quadro di un dato ciclo planetario e contribuiva ad un processo di crescita in atto che conduceva inesorabilmente verso l’autorealizzazione. “ (Glenn Perry, Ph. D.)

Furono poi in particolare gli astrologi quali Ziporah Dobyns, Richard Idemon, Stephen Arroyo e Robert Hand a portare avanti negli anni ‘70 l’astrologia umanistica.
Liz Green, astrologa umanista contemporanea, nonché psicologa psicoanalista junghiana, sostiene che:

“l’astrologia è un sistema simbolico. È una lente che utilizza un genere particolare di immagini o modelli simbolici, per dare un senso a modelli di vita più profondi che sarebbe, altrimenti, difficile comprendere a livello intellettuale.”

Il principio, dunque, su cui si basa l’astrologia umanistica è quello espresso in sintesi dalla massima che Ermete Trismegisto, avrebbe scolpito sulla famosa Tavola di Smeraldo:

“Ciò che è in alto è come ciò che è in basso e ciò che è in basso è come ciò che è in alto; mediante queste cose si compiono i miracoli di una sola cosa”.

Potremmo, dunque, dedurre da ciò che il macrocosmo è lo specchio del microcosmo e viceversa, così come ogni singola cellula del corpo contiene nel DNA tutte le informazioni della persona.

L’astrologia umanistica è, dunque, un trasduttore simbolico dell’aspetto psico-emozionale della persona e poiché, le condizioni e le reazioni psico-emozionali influenzano e determinano il nostro stato di salute, l’astrologia umanistica si inserisce quale perfetto anello di collegamento tra medicina e psicologia e potrebbe essere uno strumento davvero utile sia per il medico che per lo psicologo che intendano aiutare l’essere umano per l’interezza che rappresenta.


Per l’approfondimento sull'astrologia psicologica umanistica, vi rimando ad un bellissimo articolo di Lidia Fassio, dal sito www.eridanoschool.it, lo trovate nella sezione articoli astrologia psicologica sotto "Astrologia e psicologia", cliccate sul titolo.


BIOGRAFIA:
Lioba Kirfel Barilla' "Jung e l'astrologia, dall'epistolario"

DUE LUPI - Storia dei Nativi Americani -

Il nonno sta raccontando al nipote:
“Mi sento come se avessi due lupi che stanno lottando dentro di me. Il primo è pieno di rabbia, invidia e rancore, si sente cattivo e quando può, fa del male agli altri; il secondo invece è in armonia, felice e riesce ad amare e a fare del bene.“
Il nipote chiede: “Nonno, quale dei due vincerà?”
Il nonno gli risponde: “Quello che alimento.”