Sono un wicasa wakan (uomo di medicina).
Un wicasa wakan deve trovarsi molto spesso da solo.
Vuole stare lontano dalla massa, dalle piccolezze quotidiane.
Ama meditare, appoggiarsi ad un albero o ad una roccia e sentire come si muove la terra sotto di lui e come grava su di lui il peso del vasto cielo fiammeggiante.
In questo modo impara a capire. Chiude gli occhi e incomincia a vedere chiaramente.
Ciò che vedi con gli occhi chiusi, è questo che conta.
Il wicasa wakan ama il silenzio, si avvolge in esso come in una coperta: un silenzio che non tace, che, con la voce simile al tuono, gli insegna molto.
Un uomo simile ama esser in un luogo in cui può sentire solo il ronzio degli insetti.
Siede, chiede aiuto. Parla con le piante e queste gli rispondono.
Ascolta attentamente le voci di wama kaskand, degli animali.
Diventa uno di loro. Da tutte le forme di vita affluisce qualcosa dentro di lui e anche lui emana qualcosa. Io non so, cosa e come, ma è così.
L'ho vissuto.
Cervo Zoppo
(Capo Sioux)