"E' il compito dell'educazione, quel lavoro che doma gli istinti e porta dalla violenza bruta alla forza cosciente"
I Ching
BENVENUTI!
Benvenuti nel mio blog! E' mio grande piacere, con questo spazio, mettere a disposizione di tutti ciò che più amo: POESIA, MUSICA, SPORT, MEDICINA, PSICOLOGIA, SAGGEZZA POPOLARE e tanto altro. Cari saluti!
AMICHE NELLA FATICA, NELLA GIOIA, NEL CAPOGIRO DI QUESTA VITA..."
Un omaggio appassionato alle donne, dall'autrice di "Non ti muovere".
Donne a strati l'una sull'altra. Facce, braccia, ombelichi, talloni mi vengono incontro nella amalgama molle di un pensiero che scivola in un giardino di specchi. Donne antiche con gorgiere di tulle, fronti ampie color miele, disadorne come colline di un paesaggio estivo, forse di un quadro. Un pendente a forma di ippocampo. Donne nei ritratti come uccelli imbalsamati, enigmatici intenti che penetrano la prigione dei secoli fino ai nostri occhi moderni. Fantasmi, farina che scende da una tela, e dietro solo la crosta notturna di uno sfondo preraffaelita. Donne neoclassiche distese tra veli, cosce massicce, seni piccoli come pieghe di carne. Donne guerriere, febbrili imperatrici, opulente intellettuali, avvelenatrici nella fuliggine delle loro cucine. Grandi benefattrici, braccia che grondano sul mondo. Madonne dei serpenti, delle anguille, dei ratti. Madonne dei bambini agghindati e rigidi come adulti. Filosofe. Sante: occhi bianchi, mani incise da stigmate, come vulve spalancate verso il cielo. Donne che leccano i muri, la terra dov'è passato l'amore. Randagie dalle trecce cadute e dai merletti sudici, prese a sassate. Prese da tutti. Donne che si fanno lupo, istrice. Donne che gridano e sputano aculei. Donne degli impressionisti, nel sole di ombrellini, profili rosati nei campi, nel brusio di api che non smettono. Donne degli scultori, caviglie nel bronzo, per sempre ferme, prigioniere di una mano. Poetesse, animi friabili appena addossati alla terra, che s'incontrano stordite con la creatura selvatica riflessa dentro lo stagno dove alla fine si lasceranno cadere per abbracciarsi, per avere di nuovo a sé quella parte mancante e prepotente che è diventata poesia. Donne che hanno attraversato l'universo in una notte sola. Donne di gomma che corrono come manichini scappati da una vetrina.
Donne che sentono troppo e si fermano come lapidi tra i vivi. Donne che si tirano via. Un nero corteo di carmelitane che seppelliscono una sorella all'alba in un cimitero di minuscole croci bianche, delicate come lavori all'uncinetto. E la luce opalina nella mensa al tramonto dove brillano solo le stoviglie di latta e i denti finti e il dolore del cuore di chi si è tolto dal mondo, e ride di niente, di una gallina, di un germoglio. Troie, scheletriche figure di rete nera, ragni dagli zigomi lividi e le bocche rosse, zampe che chiamano nel fosso. Seni nudi di un locale notturno. Bambine povere, tradite, schiacciate in faccia alle scarpe di un uomo, di un bracconiere. Donne che partoriscono in ogni fessura del mondo. Donne magre, moderne. Rapaci creature in un tailleur pantalone nella solitudine di un grande scrittoio, alle spalle grattacieli, vetrate di potere, e dentro il digiuno dell'anima. Donne cotonate, impiastricciate, appesantite di ricchezza. Donne che sanno sfruttare gli uomini, che sanno sfruttare tutto. Gazze ladre. Missionarie. Mani che si abbassano a carezzare nei sentieri di mosche, di putride bidonville, di bimbi morti che ancora ridono perché nessuno gli ha mai detto di smettere. Donne che spendono, indefesse sputtanatrici di denaro. Donne mutilate, bruciate, sfigurate dagli acidi. Ho visto una donna scempiata da un marito, ridotta a un cratere di carne viva che non può più chiudersi. Aveva un figlio in braccio che la guardava con amore. Dentro quella corteccia sfaldata, dentro quegli occhi incollati di membrane, lei resisteva per non mancare a quell'amore.
Donne leggendarie, stivali nel fango, mani che mungono nel gelo, donne che non sentono freddo, che non sentono rughe, donne che si vergognano di stare dentro una fotografia e ridono sghembe. Donne con i figli partoriti in guerra. Donne che apparecchiano e sparecchiano in una mutua continuità senza che nessuno se ne accorga, pavimenti lavati e pane e poi la morte come se niente fosse. Figlie coraggiose, figlie che si ribellano, che scappano di casa, che dormono nelle stazioni. Donne scordate, donne del disamore. Ho visto una drogata bella come un'attrice, giovane come una bambina, labbra grandi e braccia trafitte fino alle orecchie. Di chi sei figlia, amore mio? Chi ti ha venduto così in fretta? Perché non hai un banco di scuola e un parrucchiere che ti taglia i capelli? Ho visto una barbona spogliarsi e buttare i vestiti in un cassonetto, ho visto un sesso ispido e mammelle da madre attraversare le strade senza che nessuno si voltasse se non per ridere. Accanto tacchi borghesi, modesti languori cittadini, amanti, cancri, ristoranti. Uno stivale mi viene incontro, nero, appuntito, crudele. Lo stivale di una stronza o forse, chi lo sa, di una dilettante della vita, di una che ci prova a starci, a fingersi sincera. Donne interiormente modeste, donne dietro gli sportelli tracagnotte spazientite e maleducate, che fumano in faccia a colleghe più deboli, asmatiche. Donne belle davvero, invecchiate ma ancora generose.
Giovani sciocche, viziate e sguaiate, che si strusciano tra vetrine e ragazzi, che mangiano la pizza, che scopano con la cicca in bocca, che giocano a sembrare puttane. E invece povere puttane africane, culi come divani, scimmie scappate e chissà dove, a quale luce, a quale mare, a quale vita scalza, innocente, a quali fratelli, a quale sorriso bianco come la luna nella notte. Volontarie, ragazze che rinunciano alla noia, e si mettono accanto a un vecchio, a un malato terminale. E vanno al funerale con una rosa bianca e sussurrano: grazie. Amiche, amiche per la vita, le mie amiche. Velluto e acciaio nel mondo del mio cuore. Giù le mani da voi, vi difenderò qualunque cosa sia. Amiche nella fatica, nell'incertezza, amiche per crepare dal ridere, amiche la domenica con i bambini, amiche al mare con le cosce un pògrosse. Amiche nel capogiro di questa vita che sembra ferma e invece s'è già mossa troppo e tu sei lì che aspetti, e per fortuna c'è un'amica che ti viene incontro con la sua borsa e i suoi capelli. Amiche per un libro, per un fermaglio, per un uomo. Donne nelle auto, pensieri dentro gli specchietti. Donne dei semafori, mendicanti con in braccio creature sedate, perennemente dormienti. Madri assassine, e non mi va di parlarne. Sono tombe nella tomba del mondo. Ho visto una coniglia impazzita divorare i suoi piccoli, so cosa vuol dire. Perché a volte bisogna fermarsi, voltare le spalle e dire: io non voglio capire. Pregherò nel buio degli occhi chiusi, andrò indietro nella pancia del mondo e chiederò perdono a quel bimbo, e a quei conigli.
Donne del bisogno maschile, donne che sanno cucinare e stampare un bacio sulla fronte. Donne degli stilisti, anoressiche con stracci milionari e scarpe da guerra. Donne delle palestre, muscoli sotto la pelle di carta patinata di riviste femminili che ti guidano verso l'infelicità. E magari invece gli uomini ti vogliono come sei, ti vogliono come tu vuoi loro. Come bambini. Ci vogliamo per fare l'amore dolcemente quando il mondo spegne le sue fiamme, i giornalai chiudono, e la donna bella appesa alla copertina è carta che sventola nel buio. Eppure soffriamo tutte per questo corpo che ci abbandona zoppe. Soffrono le nostre figlie perfette, alte come i nostri sogni, bionde come i nostri angeli, soffrono di una bruttezza immaginaria, lottano con le illusioni, piangono buttate sui divani perché dicono che nessuno le ama, che nessuno le amerà mai. Ci chiniamo per consolarle mentre ci scacciano. Donne sterili. Donne che non sanno che farsene dei figli, li portano nei negozi di giocattoli e li riempiono di pupazzi di gomma. Donne che vivono al cimitero sulle tombe dei loro figli, si portano sedie, stracci per pulire, conversano con la fotografia. Ne ho vista una con lo stereo, canticchiava appresso al rapper preferito dal figlio. I cimiteri fanno bene alla vita, volevo dirlo a quelle stronze del parco, quelle sempre incarognite, con il passeggino all'ultimo grido, quelle sempre al cellulare, sempre annoiate. Madri carcerate, bimbi dentro l'ora d'aria. Donne negli istituti, donne sghembe che chiedono solo di dormire, donne tonte, menomate, e forse non così infelici. A voi un bacio grande sul vostro stupore, a voi l'ala di un angelo, voi che custodite lo spicchio goffo di ognuna di noi. Qualcosa ancora, un regalo.
Mia madre, il taglio per farmi entrare nel mondo. Il suo cuore sempre nel sole, le piccole vene che percorrono i suoi occhi azzurri come i suoi quadri, come il ritratto che mi ha fatto: una faccia imbronciata, una mano sulla tempia, e due occhi affossati in un'emblematica fatica. Le mie figlie due cosine piccole sedute dentro di me come imperatrici, come caramelle. Una volta ho visto una bambina strana nella hall di un albergo. Una bambina grassottella con un vestitino che le tirava davanti, e una faccia da lontra, da vecchietta. Una di quelle bambine sapienti. Due occhi un pò fuori e una borsetta di pelle, una bambina simile a una nana con una testa appena un pò troppo grande. Una bambina con qualcosa di speciale. Uno sguardo sfondato e dietro ci vedevi il diluvio universale, o l'inizio del mondo. Una bambina che sicuramente sapeva qualcosa che io ignoravo, avrei voluto prenderla per mano e dirle: raccontami cosa sai. Non l'ho fatto, sono rimasta a guardarla. La gambe grassottelle nei calzini di rete bianca, se n'è andata così com'era apparsa, dal niente, come tutto. Da uno specchio, da una superficie che si muove e poi si ferma, e poi si muove di una nuova forma.
Tu non sai cosa ho fatto quel giorno quando io la incontrai in spiaggia ho fatto il pagliaccio per mettermi in mostra agli occhi di lei che scherzava con tutti i ragazzi all'infuori di me Perché, perché, perché, perché, io le piacevo.
Lei mi amava, mi odiava, mi amava, mi odiava, era contro di me, io non ero ancora il suo ragazzo e già soffriva per me e per farmi ingelosire quella notte lungo il mare è venuta con te.
Ora tu vieni a chiedere a me tua moglie dov'è. Dovevi immaginarti che un giorno o l'altro sarebbe andata via da te. L'hai sposata sapendo che lei, sapendo che lei moriva per me coi tuoi soldi hai comprato il suo corpo non certo il suo cuor.
Lei mi amava, mi odiava, mi amava, mi odiava, era contro di me, io non ero ancora il suo ragazzo e già soffriva per me e per farmi ingelosire quella notte lungo il mare è venuta con te.
Un giorno io vidi lei entrar nella mia stanza mi guardava, silenziosa, aspettava un sì da me.
Dal letto io mi alzai e tutta la guardai sembrava un angelo. Mi stringeva sul suo corpo, mi donava la sua bocca, mi diceva sono tua ma di pietra io restai.
Io la amavo, la odiavo, la amavo, la odiavo, ero contro di lei, se non ero stato il suo ragazzo era colpa di lei. E uno schiaffo all'improvviso le mollai sul suo bel viso rimandandola da te.
A letto ritornai piangendo la sognai sembrava un angelo. Mi stringeva sul suo corpo mi donava la sua bocca mi diceva sono tua e nel sogno la baciai.
Io domani glielo dico che non l'amo gli confesso che al suo posto ora ci sei tu ho lottato contro l'attrazione strana delle tue mani mi facevo scudo con un sentimento che era spento cosa importa se con lei dovrò dividerti meglio respirarla piano la felicità aspettandoti
Io domani avrò cura dei pensieri tuoi sarò donna oppure solo amica come tu mi vuoi guardami negli occhi caro amore mio dimmi se qualcuno vuol dividerci tu non sai di cosa non sarei capace io io domani glielo dico che non l'amo più
Come neve sciolta ho la sensazione di restare sola forse un po' per volta ci diremo appena una parola guardami negli occhi caro amore mio dimmi se qualcuno vuol dividerci tu non sai di cosa non sarei capace io
Io domani sembra assurdo ma ricomincerei cosa importa se dal primo istante avevi scelto lei
Io domani ma che dico se il domani è qui la mia storia amore è stata troppo bella per finir cosi
Guardami negli occhi caro amore mio dimmi se qualcuno vuol dividerci
Coprimi la testa con la sabbia sotto il sole, quando pensi che sian troppe le parole... Dimmi se c’è ancora sulle labbra il mio sapore quando pensi che sian troppe le paure.
Parlami d’amore se quando nasce un fiore mi troverai senza parole amore. Parlami d’amore se quando muore un fiore ti troverai senza respiro amore.
Crolla il tuo castello tra la rabbia, sabbia e sole quando pensi che sian dolci le parole Mi dici che c’è ancora sulle labbra il mio sapore quando pensi che sian vane le paure
Parlami d’amore se quando nasce un fiore mi troverai senza parole amore. Parlami d’amore se quando muore un fiore ti troverai senza respiro amore.
Tu dimmi quante alternative vuoi se quando parlo non mi ascolti mai, amore… Fra tutte, quale alternativa sei? Amore… senza piu parole senza piu paure
Tu… Parlami d’amore se quando nasce un fiore mi troverai senza parole amore. Parlami d’amore se, quando muore un fiore ti troverai senza respiro amore.
Cade la pioggia e tutto lava cancella le mie stesse ossa Cade la pioggia e tutto casca e scivolo sull’acqua sporca Si, ma a te che importa poi rinfrescati se vuoi questa mia stessa pioggia sporca Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo e non sa di noi non sa di noi non sa di noi Cade la pioggia e tutto tace lo vedi sento anch’io la pace Cade la pioggia e questa pace è solo acqua sporca e brace c’è aria fredda intorno a noi abbracciami se vuoi questa mia stessa pioggia sporca Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo E dimmi a che serve sperare se piove e non senti dolore come questa mia pelle che muore che cambia colore che cambia l’odore Tu dimmi poi che senso ha ora piangere piangere addosso a me che non so difendere questa mia brutta pelle così sporca tanto sporca com'è sporca questa pioggia sporca Si ma tu non difendermi adesso tu non difendermi adesso tu non difendermi piuttosto torna a fango si ma torna E dimmi che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione non muore ma cambia colore tu fammi sperare che piove e senti pure l’odore di questa mia pelle che è bianca e non vuole il colore non vuole il colore no.. no.. La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto scrivi tu la fine io sono pronto non voglio stare sulla soglia della nostra vita guardare che è finita nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi la strada che noi abbiamo fatto insieme gettando sulla pietra il nostro seme a ucciderci a ogni notte dopo rabbia gocce di pioggia calde sulla sabbia amore, amore mio questa passione passata come fame ad un leone dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi tu non ricordi ma eravamo noi noi due abbracciati fermi nella pioggia mentre tutti correvano al riparo e il nostro amore è polvere da sparo il tuono è solo un battito di cuore e il lampo illumina senza rumore e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto ma scrivi tu la fine io sono pronto
Si tu no vuelves, se secarán todos los mares y esperaré sin ti tapiado al fondo de algun recuerdo Si tu no vuelves, mi voluntad se hará pequeña me quedaré aquí junto a mi perro espiando horizontes...
Si tu no vuelves, no quedarán más que desiertos y escucharé por si algun latido le queda a esta tierra que era tan serena cuando me querrias habia un perfume fresco que yo respiraba era tan bonita, era asì de grande, y no tenia fin......
Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañia que te cuente como estoy y sepas lo que hay dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves? Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré... no sé lo que haré... no sé lo que haré...
Si tu no vuelves, no habrá esperanza ni habrá nada caminaré sin ti, con mi tristeza bebiendo lluvia...
que era tan serena cuando me querrias habia un perfume fresco que yo respiraba era tan bonita, era así de grande, y no tenia fin......
Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañía que te cuente como estoy y sepas lo que hay dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves? Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...
Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañia que te cuente como estoy y sepas lo que hay dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves? Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...no sé lo que haré... no sé lo que haré...
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré ....no sé lo que haré...no no no no...
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré ...no sé lo que haré... no sé lo que haré...
Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...
SE NON TORNI
Se non torni si seccheranno tutti i mari e aspetterò senza di te, chiudendo dentro di me tutti i ricordi se non torni, la mia volontà diventerà poca e resterò qui assieme al mio cane spiando l'orizzonte...
se non torni, non ci sarà altro che deserto e ascolterò nel caso sia restato qualcosa a questa terra, che era così serena quando mi amavi c'era un profumo fresco che respiravo era così bella, così grande, infinita....
e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi? se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò non so cosa farò, non so cosa farò...
se non torni, non ci sarà speranza ne ci sarà nient'altro camminerò senza di te, con la mia tristezza bevendo pioggia
che era così serena quando mi amavi c'era un profumo fresco che respiravo era così bella, così grande, infinita....
e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi? se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi? se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò non so cosa farò, non so cosa farò...
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò non so cosa farò, non so cosa farò... no no no no
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò non so cosa farò, non so cosa farò...
Smile, without a reason why Love, as if you were a child Smile, no matter what they tell you Don’t listen to a word they say 'Cause life is beautiful that way
Tears, a tidal-wave of tears Light that slowly disappears Wait, before you close the curtain There’s still another game to play And life is beautiful that way
Here, in his eyes forever more I will always be as close as you remember from before.
Now, that you're out there on your own Remember, what is real and what we dream is love alone.
Keep the laughter in your eyes Soon, your long awaited prize We'll forget about our sorrow And think about a brighter day 'Cause life is beautiful that way We'll forget about our sorrow And think about a brighter day 'Cause life is beautiful that way
There’s still another game to play And life is beautiful that way
LA VITA E' BELLA
Sorridi, senza una ragione Ama, come se fossi un bambino Sorridi, non importa cosa dicono Non ascoltare una parola di quello che dicono perchè la vita è bella così.
Lacrime, un'ondata di lacrime Luce, che lentamente scompare Aspetta, prima di chiudere le tende C'è ancora un altro gioco da giocare e la vita è bella così.
Qui con i suoi occhi eterni sarò sempre vicina quanto te ricorda da prima ora che sei là fuori con te stesso ricorda cos'è vero e quel che sognamo è solo amore.
Conserva la risata nei tuoi occhi presto verrà premiato il tuo aspettare non dimenticheremo i nostri dolori e penseremo ad un giorno più allegro perchè la vita è bella così.
Non dimenticheremo i nostri dolori e penseremo ad un giorno più allegro perchè la vita è bella così. C'è ancora un altro gioco da giocare e la vita è bella così.
Certo ci fu qualche tempesta anni d'amore alla follia. Mille volte tu dicesti basta mille volte io me ne andai via. Ed ogni mobile ricorda in questa stanza senza culla i lampi dei vecchi contrasti non c'era pi una cosa giusta avevi perso il tuo calore ed io la febbre di conquista. Mio amore mio dolce meraviglioso amore dall'alba chiara finch il giorno muore ti amo ancora sai ti amo. So tutto delle tue magie e tu della mia intimit sapevo delle tue bugie tu delle mie tristi vilt. So che hai avuto degli amanti bisogna pur passare il tempo bisogna pur che il corpo esulti ma c' voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti. Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore dall'alba chiara finch il giorno muore ti amo ancora sai ti amo. Il tempo passa e ci scoraggia tormenti sulla nostra via ma dimmi c' peggior insidia che amarsi con monotonia. Adesso piangi molto dopo io mi dispero con ritardo non abbiamo pi misteri si lascia meno fare al caso scendiamo a patti con la terra per la stessa dolce guerra. Mon amour mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour de l'aube claire jusqu' la fin du jour je t'aime encore, tu sais, je t'aime.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti sollleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali lo spazio e la luce per non farti invecchiare; e guarirai da tutte le malattie.
Perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee, come vi ero arrivato chissà non hai fiori bianchi per me? più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare. Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza, percorreremo assieme le vie che portano all'essenza. I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d'Agosto non calmerà i nostri sensi. Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto, conosco le leggi del mondo e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali lo spazio e la luce per non farti invecchiare; ti salverò da ogni malinconia.
Perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì che avrò cura di te
Il ricordo di un amore viaggia nella testa e non c'è una ragione quando cerchiamo quel che resta è come un vento di passione o una rosa rossa il ricordo di un amore ci cambia e non ci lascia
Se avessi avuto almeno un'occasione adesso che so trovare le parole ma il ricordo di un amore continua a viaggiare nella testa
Il ricordo di un amore lascia in bocca il sale ed arriva dritto al cuore senza nemmeno avvisare è in una lettera d'amore è nel canto del mare il ricordo di un amore ci parla e non ci passa
Se avessi avuto almeno un'occasione adesso che so capire le parole ma il ricordo di un amore continua a viaggiare nella testa
Roxanne, you don't have to put on the red light Those days are over You don't have to sell your body to the night Roxanne, you don't have to wear that dress tonight Walk the streets for money You don't care if it's wrong or if it's right
Roxanne, you don't have to put on the red light Roxanne, you don't have to put on the red light Put on the red light, put on the red light Put on the red light, put on the red light Put on the red light, oh
I loved you since I knew ya I wouldn't talk down to ya I have to tell you just how I feel I won't share you with another boy I know my mind is made up So put away your make up Told you once I won't tell you again it's a bad way
Roxanne, you don't have to put on the red light Roxanne, you don't have to put on the red light You don't have to put on the red light Put on the red light, put on the red light
El fondo el corazón tenía una herida Sufría, sufría, Le dije no es nada mas mentía Lloraba, lloraba Por ti se ha hecho tarde es ya noche, No me detengas déjame ir, Me dijo no mirarme en los ojos Y me dejó cantando así...
Sin culpa estoy yo, gitano es mi corazón Cadenas rompió, es libre gitano y va... Para hasta encontrar el prado más verde que hay, Recogerá estrellas sobre sí, y se detendrá...quizás Y se detendrá
Lo he visto tras un año la otra noche, Reía, reía, Besándome el quiso que mí orgullo, Se fuera, se fuera, Me dijo estemos juntos un poco, Que ganas de decirle que sí, Pero sin más mirarle en los ojos, Yo le dejé cantando así... Sin culpa estoy yo, gitano es mi corazón Cadenas rompió, es libre gitano y va... Hasta encontrar el prado más verde que hay, Recogerá estrellas sobre sí, y se detendrá...quizás Y se detendrá, La lala la, la lala, la la lalaa La lala la la lalala la lalala la .....
Me gustas cuando callas porque estás como ausente, y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca. Parece que los ojos se te hubieran volado y parece que un beso te cerrara la boca.
Como todas las cosas están llenas de mi alma emerges de las cosas, llena del alma mía. Mariposa de sueño, te pareces a mi alma, y te pareces a la palabra melancolía.
Me gustas cuando callas y estás como distante. Y estás como quejándote, mariposa en arrullo. Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza: déjame que me calle con el silencio tuyo.
Déjame que te hable también con tu silencio claro como una lámpara, simple como un anillo. Eres como la noche, callada y constelada. Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.
Me gustas cuando callas porque estás como ausente. Distante y dolorosa como si hubieras muerto. Una palabra entonces, una sonrisa bastan. Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.
Mi piaci quando taci perchè sei come assente, e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Siccome ogni cosa è piena della mia anima tu emergi dalle cose, piena dell'anima mia. Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima, e assomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante. Sembri lamentarti, farfalla che tuba. E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge: lascia che io taccia con il silenzio tuo.
Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio chiaro come una lampada, semplice come un anello. Sei come la notte, silenziosa e stellata. Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perchè sei come assente. Distante e dolorosa come se fossi morta. Poi basta una parola, un sorriso. E sono felice, felice che non sia vero.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche. Escribir, por ejemplo: "La noche está estrellada, y tiritan, azules, los astros, a lo lejos." El viento de la noche gira en el cielo y canta. Puedo escribir los versos más tristes esta noche. Yo la quise, y a veces ella también me quiso. En las noches como esta la tuve entre mis brazos. La besé tantas veces bajo el cielo infinito. Ella me quiso, a veces yo también la quería. Cómo no haber amado sus grandes ojos fijos. Puedo escribir los versos más tristes esta noche. Pensar que no la tengo. Sentir que la he perdido. Oir la noche inmensa, más inmensa sin ella. Y el verso cae al alma como al pasto el rocío. Qué importa que mi amor no pudiera guardarla. La noche esta estrellada y ella no está conmigo. Eso es todo. A lo lejos alguien canta. A lo lejos. Mi alma no se contenta con haberla perdido. Como para acercarla mi mirada la busca. Mi corazón la busca, y ella no está conmigo. La misma noche que hace blanquear los mismos árboles. Nosotros, los de entonces, ya no somos los mismos. Ya no la quiero, es cierto, pero cuánto la quise. Mi voz buscaba el viento para tocar su oído. De otro. Será de otro. Como antes de mis besos. Su voz, su cuerpo claro. Sus ojos infinitos. Ya no la quiero, es cierto, pero tal vez la quiero. Es tan corto el amor, y es tan largo el olvido. Porque en noches como esta la tuve entre mis brazos, mi alma no se contenta con haberla perdido. Aunque este sea el ultimo dolor que ella me causa, y estos sean los ultimos versos que yo le escribo.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Scivere, per esempio: "La notte è stellata, e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza". Il vento della notte gira nel cielo e canta. Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava. In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia. L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito. Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo. Come non amare i suoi grandi occhi fissi. Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa. Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei. E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato. Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla. La notte è stellata e lei non è con me. Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano. La mia anima non si rassegna d'averla persa. Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me. La stessa notte che sbianca gli stessi alberi. Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi. Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata. La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie. D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci. La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti. Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora. E' così breve l'amore e così lungo l'oblio. E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia, la mia anima non si rassegna d'averla persa. Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa, e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
Recitar! Mentre preso dal delirio non so più quel che dico e quel che faccio! Eppure... è d'uopo... sforzati! Bah, seti tu forse un uom?
Tu sei Pagliaccio!
Vesti la giubba e la faccia infarina. La gente paga e rider vuole qua.
E se Arelcchin t'invola Colombina ridi, Pagliaccio e ognun applaudirà! Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto; in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor...
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto, ridi del duol che t'avvelena il cor!
Ed hai la Trinità, quella di Rubliev, ad accoglierti con i colori denudati dai dolori degli umili dei gulag, i raccolti da Cristo tuo fratello nei tormenti. Ed hai i tuoi errori ad accompagnarti, così l’amicizia del nostro Re li porta a tua giustificazione con la lunghezza del tuo canto, l’ininterrotto dai tuoi tempi dell’odio a questi tempi dell’odio, grassi di inganni agli ingannati, come te e me. Ed hai una mano forte, sempre agile a scrivere gioie di raduni attorno alla luce dei fogli, nel bianco dei ricordi e delle storie, nelle urgenti di memorie e di ascolti liberi, accolti a sorrisi e quiete.
Così hai camminato in silenzio dietro i passi di Dio tra gusci di sereno in attesa di un tempo, tra rovesci di pioggia e sole aspettando un’urgenza, quasi come una necessità. Come un amore, di quelli che muoiono tenaci più della morte, più forti degli inferi, tra gli arcipelaghi di carezze che la corte di Dio ama: i fiori di cuori e tutte quelle mietiture di sorrisi nate dalla maestà del Re Sposo, umile Gesù.
Estate sei calda come i baci che ho perduto Sei piena di un amore che è passato E il cuore mio vorrebbe cancellare Odio l'estate Il sole che ogni giorno ci scaldava Che splendidi tramonti dipingeva Adesso brucia solo con furor
Tornerà un altro inverno Cadranno mille petali di rose La neve coprirà tutte le cose E forse un po' di pace tornerà
Odio l'estate Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore L'estate che ha creato il nostro amore Per farmi poi morire di dolore Odio l'estate